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Pronto il Piano UE contro il caro energia: ecco le misure

di Anna Fabi

Pubblicato 9 Marzo 2022
Aggiornato 10 Marzo 2022 10:58

Nuove sanzioni contro la Russia ed un Piano UE contro il caro prezzi e il rischio di shock energetico: le misure per l'indipendenza sul gas.

Mitigare l’impatto del caro prezzi energia su imprese e le famiglie, ridurre l’import di gas dalla Russia arrivando all’indipendenza energetica entro il 2030: è la strategia UE REPowerEU sull’energia a fronte della guerra in Ucraina. Un piano anti shock energetico per l’Europa, che continua ad acquistare gas da Mosca, dalla quale dipende per il 45% del fabbisogno energetico.

Le nuove sanzioni

La strategia europea contro la Russia vede da una parte il negoziato per il cessate il fuoco, dall’altra l’inasprimento delle sanzioni, estese adesso alla Bielorussia con nuove banche estromesse dalla piattaforma finanziaria SWIFT, provvedimento che impedisce di effettuare transazioni internazionali con modalità digitali. Resta ancora operativa, Gazprombank, dalla quale passano invece le transazioni energetiche. Al momento, quindi, l’Unione Europea non sospende l’acquisto di gas dalla Russia ma su questo fronte l’instabilità è alle porte. Intanto, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno bloccato l’import di petrolio dalla Russia.

Il mercato UE e il gas russo

L’Europa studia anzi meccanismi per mitigare il caro prezzi che la guerra contribuisce ad alimentare. Il mercato delle materie prime è già in fibrillazione da mesi, con la ripresa della domanda post-Covid. Ora, le tensioni in Ucraina gettano benzina sul fuoco. Sia sul fronte della speculazione, sia su quello dei rischi. L’Europa deve fare i conti anche con l’ipotesi di scenario peggiore, ovvero lo stop alle importazioni russe.

C’è, in questo senso, anche l’ipotesi di un contro embargo del Cremlino, con il blocco dell’export di gas. D’altra parte, mantenere aperto il mercato dell’energia con l’Europa è anche nell’interesse di Mosca: lo scenario bellico, e le relative sanzioni, stanno mettendo in ginocchio l’economia russa, e l’acquisto di energia da parte dei paesi europei è una delle pochi voci positive.

Il piano UE per il gas

In questo quadro si inserisce il piano europeo che vuole azzerare la dipendenza dal gas russo entro il 2030.

Le misure contro il caro prezzi

Fra le misure immediate: stoccaggio, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, risparmio energetico. L’obiettivo di breve termine è la riduzione di due terzi entro la fine dell’anno. Ancor più nell’immediato, l’Europa punta a rispondere all’aumento dei prezzi dell’energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno.

  • Viene consentito agli Stati di fornire sostegno alle imprese colpite dai prezzi elevati dell’energia e di contribuire a ridurne l’esposizione alla volatilità dei prezzi dell’energia a medio-lungo termine.
  • Viene prevista possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione. La Commissione esamina anche tutte le possibili misure di emergenza contro il caro prezzi, ad esempio stabilendo limiti di prezzo temporanei.

Le misure per garantire le forniture

Per quanto riguarda lo stoccaggio, gli impianti UE dovranno essere riempiti al 90% entro il primo ottobre di ogni anno. Una norma che assicura le scorte, a fronte di un rischio shock energetico. In questo momento, gli stoccaggi sarebbero sufficienti per far fronte al rimanente periodo invernale anche in caso di improvviso stop delle forniture da Mosca. Lo stoccaggio al 90% entro ottobre mette al riparo anche dai picchi del prossimo inverno. Nel medio periodo, si punta ad uscire gradualmente dalla dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia, in due step:

  • calo di due terzi entro la fine del 2022;
  • affrancamento entro il 2030.

Gli obiettivi del Piano REPowerEU

Il piano REPowerEU si basa sui seguenti punti:

  • diversificare gli approvvigionamenti di gas;
  • aumentare le importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi;
  • aumentare i volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile;
  • ridurre più rapidamente l’uso dei combustibili fossili nell’edilizia, anche abitativa, nell’industria e a livello di sistema energetico grazie a miglioramenti dell’efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili e all’elettrificazione e superando le strozzature infrastrutturali.

Come sintetizza Ursula von der Leyen, presidente della Commissione UE: «dobbiamo agire ora per attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per il prossimo inverno e accelerare la transizione verso l’energia pulita. Quanto più velocemente passeremo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, associati a una maggiore efficienza energetica, tanto più velocemente saremo di fatto indipendenti e in controllo del nostro sistema energetico».

Come aggiunge Kadri Simson, commissaria per l’Energia: «l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aggravato la situazione della sicurezza dell’approvvigionamento e portato i prezzi dell’energia a livelli senza precedenti. Per le restanti settimane di quest’inverno l’Europa dispone di quantità di gas sufficienti, ma dobbiamo ricostituire urgentemente le riserve per il prossimo anno. La Commissione proporrà pertanto che entro il 1º ottobre gli impianti di stoccaggio di gas nell’UE siano riempiti almeno al 90 %. Abbiamo inoltre delineato la regolamentazione dei prezzi, gli aiuti di Stato e le misure fiscali intesi a proteggere le famiglie e le imprese europee dall’impatto dei prezzi eccezionalmente elevati».