Inflazione e prezzi alle stelle: allarme rincari, benzina, energia e guerra

di Teresa Barone

Pubblicato 7 Marzo 2022
Aggiornato 18:00

Accelera l’inflazione in Italia, raggiungendo percentuali record e con un conseguente aumento dei prezzi al consumo: i principali rincari secondo l'ISTAT.

Il prezzo della benzina ha superato i due euro al litro, con un aumento che dipende solo in parte dall’invasione russa dell’Ucraina (che sta comunque indicendo sui rincari del Brent, assieme ad un cambio sfavorevole euro-dollaro). Oltre al caro-petrolio c’è poi l’inflazione che accelera, con un picco che non si registrava dal ’95, ed infine i prezzi al consumo per beni e servizi, che stanno schizzando in maniera drammatica. Una “tempesta perfetta” che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani e sui cui interviene anche il Codacons:

siamo in presenza di un vero e proprio allarme, con i prezzi al dettaglio che potrebbero subire un ulteriore incremento a causa della guerra scoppiata in Ucraina.

Inflazione e caro prezzi in Italia

L’inflazione aumenta per l’ottavo mese consecutivo (+5,7% su base annua  e +o,9% su base mensile). Quella acquisita per il 2022 è pari a +4,3% per l’indice generale e a +1,3% per la componente di fondo. Lo segnala l’ISTAT nel suo ultimo bollettino. Il differenziale inflazionistico negativo si amplia da -5,2 punti percentuali di gennaio a -6,7.

Calcolo rivalutazione ISTAT

Aumento dei prezzi al consumo

L’aumento dei prezzi al consumo, secondo il NIC (indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività). Analizzando le tabelle ISTAT sui rincari su base annua emergono i seguenti incrementi:

  • prezzi dei beni (da +7,0% a +8,6%);
  • prezzi dei servizi (da +1,8% a +1,9%).

Stangata per le famiglie

L’accelerazione dell’inflazione, genera dunque un preoccupante aumento dei prezzi al consumo. A causarlo è in primis il trend degli energetici regolamentati (in aumenti da +38,6% di gennaio a +45,9%), seguito dai beni alimentari, sia lavorati (da +2,2% a +3,2%) sia non lavorati (da +5,3% a +6,9%), trascinando oltre il 4% la crescita dei prezzi del “carrello della spesa“: male i beni per la cura della casa e della persona (da +3,2% di gennaio a +4,2%) e i prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,3% a +5,4%).

Alla luce di questi dati, il Codacons stima una stangata pari a +1.751 euro annui per la famiglia “tipo”, aumento che raggiunge quota +2.275 euro per un nucleo familiare con due figli.

Il Governo deve correre ai ripari adottando misure in grado di contenere da subito l’escalation dei listini, a partire da un taglio della tassazione che vige sui carburanti, sterilizzando l’Iva e riducendo le accise, in modo da calmierare i prezzi dei prodotti trasportati.