La guerra in Ucraina, l’inasprimento delle sanzioni verso la Russia e l’evolversi drammatico del conflitto stanno avendo ripercussioni pesantissime sui mercati azionari in Europa e dunque anche in Italia, con Piazza Affari che registra le performance peggiori di tutto il Continente. Il 1° marzo ha chiuso la giornata con un ribasso del Ftse Mib del 4,14% a 24.363,56 punti e con l’All Share che ha perso il 4,3% a 26.604,32 punti. L’avvio dei listini del 2 marzo ha segnato una elevatissima volatilità.
Borse in picchiata
Si delinea l’inizio di un periodo di forte volatilità dei mercati finanziari, caratterizzato da numerosi cambi di direzione improvvisi. Gli unici titoli che tengono, chiudendo comunque il primo marzo sotto i massimi di seduta, sono gli energetici: Eni (+3,4%) e Terna (+1,82%) e Leonardo (+1,45%). Primo marzo in negativo, invece, per i titoli bancari, in particolare per Mediobanca (-7,8%), Intesa Sanpaolo (-7,7%), UniCredit (-6,95%) ed Mps (-4,33%). In calo anche Banco BPM, BPER e Fineco. Anche Pirelli e Stellantis sono in caduta, così come Moncler e Telecom Italia. Ribasso anche per Generali, pur dopo la cooptazione in cda di Andrea Sironi come futuro presidente della compagnia.
A Milano, all’avvio del 2 marzo, l’Ftse Mib viaggia appena sulla parità, con Leonardo in lieve salita (+1,5%) assieme ai petroliferi (Eni e Tenaris in rialzo, sopra l’1%). Tengono Campari (+2%) e Italgas (+0,5%). Ancora in flessione i bancari come Intesa Sanpaolo (perde l’1%) e titoli importanti come St (2,5%) e Telecom Italia (-1,7%).
Sul mercato dei cambi, il dollaro si rafforza sull’euro, in ribasso anche nei confronti dello yen. Il rublo russo recupera terreno. Sul mercato dei titoli di Stato torna in negativo il rendimento del Bund a 10 anni (il primo marzo ha segnato -0,02%), il BTp scende a 1,53%. Oro in rialzo (+1,2%). Prova a rassicurare i mercati la presidente della BCE, Christine Lagarde:
La BCE sta attuando le sanzioni decise dalla UE. Faremo quanto necessario nell’ambito del nostro mandato per garantire la stabilità finanziaria e dei prezzi. Ciò limiterà le implicazioni dell’orribile guerra russa contro l’Ucraina per l’economia europea.
Petrolio e gas da record
Schizzano i prezzi dell’energia: il petrolio supera i 104 dollari al barile, il prezzo del gas aumenta del 19% in Europa. Secondo Confindustria, i nuovi picchi potrebbero far salire la bolletta energetica delle imprese a 51 miliardi nel 2022 rispetto ai 37 miliardi già stimati prima della guerra. Su questo versante, il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che il Governo interverrà sicuramente con un nuovo decreto per calmierare i costi, agendo su tutti i fronti possibili per affrontare questa nuova emergenza, che sta prendendo drammaticamente il posto di quella Covid.
Sul fronte gas, il Premier Draghi ha assicurato in Parlamento che le scorte (2,5 miliardi di metri cubi negli stoccaggi) sono sufficienti ancora per molti mesi e che si sta già lavorando ad un piano “B” per rendere il Paese maggiormente indipendente dai fornitori esteri, anche con l’opzione di fonti diverse (oltre a quelle rinnovabili).
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Bitcoin vola
Nei primi cinque giorni di guerra, il bitcoin è salito del 13%. Le criptovalute fingono da rifugio anche per gli oligarchi russi, per evitare le sanzioni finanziarie, a riprova della pericolosità che una mancata regolamentazione in questo settore. Di fatto, Bitcoin è salito del 17,18% a 44.581 dollari, seguito da Ethereum (+14,74%) a 3.007 dollari.