Anche il mondo delle imprese sta guardando all’escalation della crisi in Ucraina con particolare tensione. A farsene portavoce è Maurizio Casasco, presidente di Confapi (piccola e media industria italiana) e di CEA-PME, la Confederazione europea che raccoglie le associazioni di 26 Paesi, in rappresentanza di oltre 2 milioni di PMI.
Quanto sta accadendo in queste ore in Ucraina, ha dichiarato Casasco, desta sgomento e preoccupazione nei cittadini e negli imprenditori europei.
Si rischia un conflitto nel cuore dell’Europa in un momento in cui non si sono ancora del tutto superati i terribili effetti della crisi pandemica e mentre la piccola e media industria, caposaldo dell’economia del Continente, sta lavorando alacremente alla ripresa.
Dopo l’attacco militare della Russia, pertanto, anche l’auspicio delle imprese è che si possa arrivare ad una soluzione diplomatica che impedisca l’escalation militare.
Intanto, il Governo italiano è impegnato sul fronte politico-economico a coordinarsi con i Paesi alleati (tra vertici UE, G7 e NATO) per una risposta chiara e univoca di condanna nei confronti dell’attacco della Russia.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nella giornata di giovedì 24 febbraio, ha partecipato prima ad un Consiglio dei Ministri sulla gestione della crisi, poi alla riunione del G7 (in videoconferenza) e al Consiglio Supremo di Difesa al Quirinale, mentre in serata è stato indetto a Bruxelles un Consiglio europeo straordinario. Venerdì 25 febbraio il premier terrà un’ informativa in Parlamento per fornire tutti gli aggiornamenti sul conflitto e sulle sanzioni contro la Russia.
La conferma della strategia intrapresa a livello globale è sintetizzata dalle dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del Consiglio di Difesa.
Insieme con i paesi membri dell’UE e gli alleati della NATO, è indispensabile rispondere con unità, tempestività e determinazione. L’imposizione alla Federazione Russa di misure severe vede l’Italia agire convintamente nel quadro del coordinamento in seno all’Unione europea.
I leader del G7, in maniera compatta, condannano l’aggressione della Russia contro l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, effettuata in parte dal territorio bielorusso:
una grave violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, oltre che di tutti gli impegni con cui la Russia è entrata nell’Atto finale di Helsinki, nella Carta di Parigi e nel memorandum di Budapest.