La terza e quarta dose di vaccino Covid prevedono il rilascio di un Super Green Pass senza scadenza, analogamente a quanto avviene per chi riceve un booster (primo o secondo) o guarisce dal Coronavirus dopo aver completato il ciclo primario.
Vediamo le regole di durata del Green Pass per viaggiare in Europa o per l’utilizzo in Italia, ricordando che la sua validità sul territorio nazionale è limitata a 6 mesi dopo la seconda dose (o monodose più richiamo per J&J) e per i guariti senza nessuna dose o con una sola dose prima della positività, mentre rimane a 48/72 ore per chi effettua un semplice tampone.
Durata Green Pass terza e quarta dose
Dopo la terza dose la copertura vaccinale è più duratura, ecco perché si è deciso di rendere il Super Green Pass da terza o quarta dose (partita per anziani e fragili) a tempo indeterminato, almeno in Italia. Resta invece “a scadenza” quello rilasciato dopo la seconda dose o dopo una guarigione non associata alla dovuta copertura vaccinale.
La durata del Green Pass è stata avvicinata alla copertura anticorpale ottenuta con la vaccinazione o la guarigione dal Coronavirus perchè, in base alle evidenze scientifiche, l’efficacia dei vaccini contro la forma sintomatica e asintomatica dell’infezione scende dal 74% al 39% rispettivamente, dopo 5 mesi dalla somministrazione.
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Booster: 1° e 2° richiamo
Per quanto concerne il momento in cui effettuare il richiamo con terza o quarta dose booster (o sode addizionale), la durata minima resta fissata a 4 mesi (120 giorni).
Durata Green Pass con due dosi
In Italia la validità del Green Pass dopo la seconda dose è pari a 6 mesi ma, se si deve partire per all’andare all’estero, si applicano le regole UE. In Europa il Digitale Green Certificate ha infatti validità di 9 mesi. Stessa regola per i cittadini europei che arrivano in Italia: gli Stati membri devono infatti accettare certificati di vaccinazione per un periodo di 9 mesi a decorrere dalla somministrazione dell’ultima dose della vaccinazione primaria. Per il vaccino Johnson &Johnson la validità è di 270 giorni dalla prima e unica dose.
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Questa durata è dunque quella da tenere in considerazione se si deve viaggiare all’estero, dal momento che per gli spostamenti transfrontalieri intra-UE, i Super Green Pass italiani possono essere utilizzati, in ingresso ed in uscita dal Paese, anche oltre i 180 giorni di validità, che invece si riferisce all’utilizzo della Certificazione per le attività soggette a restrizioni entro i confini nazionali (che tuttavia decadono dal primo maggio, salvo proroghe).
Durata Green Pass per guariti Covid
Il Super Green Pass guariti: in Italia dura 6 mesi a partire dalla data di inizio validità indicata sul certificato di guarigione, in Europa dura 180 giorni dal primo tampone molecolare positivo. Anche a coloro che sono guariti dal Covid-19 il Ministero della Salute consiglia di vaccinarsi entro 4-6 mesi dalla conferma di SARS-CoV-2, ma non prima di 90 giorni nel caso in cui siano stati assunti anticorpi monoclonali o plasma convalescente per la terapia.
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Green Pass dopo guarigione in Italia
- Il Super Green Pass è illimitato: per i guariti dal Covid dopo due dosi (o dopo il monodose Johnson&Johnson);
- Il Super Green Pass dura 6 mesi: per i guariti senza nessuna dose o con solo la prima dose;
In questi ultimi casi non si può ottenere un Super Green Pass (introdotto dal Decreto 127/2021), ma soltanto una certificazione semplice, “a tempo” come quelle ottenute dopo un tampone.
Quarta dose: quando e per chi
Nel frattempo, l’Agenzia italiana per il farmaco (AIFA) ha approvato la quarta dose di vaccino anti Covid per i soggetti gravemente immunodepressi ed il Ministero della Salute ha dato il via libera alla campagna vaccinale coinvolgendo nel secondo richiamo anche gli anziani over 80, i degenti delle RSA ed i fragili over 60.
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Al momento non è ancora previsto un nuovo richiamo per la campagna vaccinale di massa, che prevedibile sarà studiato comunque previsto in autunno per tutti. Si tratta di una dose booster dopo la terza dose aggiuntiva, limitata per adesso ai pazienti più a rischio (per il momento, somministrata a 44.598 persone, pari all’1% della popolazione vaccinabile).