Altre quattro Regioni italiane in zona gialla da lunedì 20 dicembre: sono Veneto, Liguria, Marche e Trentino. Raggiungono Friuli, Alto Adige e Calabria. Le regole fondamentali per questa fascia di colore Covid sono l’obbligo di mascherina all’aperto e il Super Green Pass per ristorazione e attività di intrattenimento. Stesse limitazioni per chi non è vaccinato fino al 31 marzo 2022 in zona bianca.
Report ISS
I passaggi di colore sono stati stabiliti in base al bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, che vede l’RT in calo ma tutti gli altri indici in salita: incidenza a 241 casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 176 della scorsa settimana; tasso di occupazione in terapia intensiva al 9,6% in aumento dal precedente 8,5%; tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale del 12,1% contro il 10,6% della scorsa settimana. I limiti al di sopra dei quali scatta la zona gialla sono rispettivamente il 10% e 15%.
Capodanno a rischio
Non si escludono altri passaggi in giallo subito dopo Natale. A rischio il Lazio (già molto vicino al superamento delle soglie sulla pressione sugli ospedali) ma anche Lombardia ed Emilia Romagna (trend in ascesa, pur se con numeri più bassi).
Potrebbero finire in giallo per Capodanno, da lunedì 27 dicembre, se i dati continueranno a peggiorare. Per contenere il rischio di ulteriori contagi, sono stati annullati i tradizionali festeggiamenti pubblici nelle principali piazze d’Italia, ad esempio a Roma e Milano.
Non si prevedono invece zone arancioni. L’unica Regione con numeri a rischio è il Friuli Venezia Giulia, ma al momento i numeri sono lontani dalle soglie di rischio che determinano il cambio di colore (con il 20% di occupazione terapie intensive e il 30% in area medica sia sale dalla zona gialla a quella arancione).