Rivalutazione ISTAT affitti: i nuovi indici e le regole di calcolo

di Noemi Ricci

1 Novembre 2024 15:41

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Affitti, adeguamento ISTAT per i contratti di locazione: come si calcola la rivalutazione all'inflazione in base all'indice FOI e a quanto ammonta l'aumento.

L’ultimo aggiornamento mensile per la rivalutazione dei canoni di locazione all’inflazione (a meno che non si eserciti l’opzione di cedolare secca), basato sull’andamento dei prezzi al consumo per le famiglie italiane (FOI) e calcolato a cadenza mensile dall’ISTAT, rivela un andamento stabile.

Ad ottobre è sceso dello 0,1% l’indice di riferimento (+120) in termini di variazione mensile, registrando quindi un aumento sempre più contenuto rispetto all’anno precedente (+0,6) ma ancora evidente rispetto a due anni prima (+5,7).

=> CALCOLO RIVALUTAZIONE AFFITTI

Vediamo in dettaglio cosa cambia, come funziona l’adeguamento per i canoni di locazione e quando scatta l’aumento del prezzo dell’affitto.

Rivalutazione ISTAT sugli affitti

In base all’ultimo aggiornamento (riferito al mese di settembre e applicabile a ottobre), la rivalutazione annuale degli affitti è pari all0 0,6% per gli adeguamenti al 100% (locazioni di immobili ad uso abitativo) e dello 0,45% per quelli al 75% (canoni commerciali).

L’adeguamento ISTAT ha lo scopo di allineare l’importo dell’affitto al reale andamento dell’economia e al costo della vita. Il metodo di calcolo dell’adeguamento cambia a seconda della situazione contrattuale.

  • Chi ha scelto di adeguare il canone applicando l’indice FOI medio annuale dell’anno precedente, utilizza i dati della fine dell’anno precedente per calcolare la media.
  • Chi rivaluta il contratto per la prima volta, lo calcola utilizzando il più recente indice disponibile e lo moltiplica per il canone indicato nel contratto (dal mese successivo a quello della scadenza del contratto). Per gli anni successivi, si applica l’indice del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Indice FOI per l’aggiornamento ISTAT

L’indice di rivalutazione stabilito a settembre per gli aumenti di ottobre 2024 è fissato a +120 in calo dello 0,1% su base mensile, in aumento dello 0,6 su base annua e del 5,7% su base biennale (valore di riferimento per i contratti con clausola di adeguamento ogni 2 anni).

Per adeguare il canone di affitto all’inflazione si utilizza l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi.

Periodo di riferimento: settembre 2024
Indice generale FOI +120
Variazione % rispetto al mese precedente -0,1
Variazione % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente +0,6
Variazione % rispetto allo stesso mese di due anni precedenti  +5,7

Contratti di locazione con adeguamento all’inflazione

Nei contratti di locazione immobiliare viene solitamente prevista una clausola per l’aggiornamento annuale del canone di affitto, rispetto alle variazioni dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati rilevate dall’ISTAT nell’ultimo anno solare.

L’indice Istat che valuta l’aumento del costo della vita rispetto all’anno precedente (sulla base di quasi duemila fattori, aggiornati periodicamente in base alle necessità delle famiglie italiane), deve quindi essere utilizzato per ricalcolare ogni 12 mesi il costo dell’affitto concordato tra inquilino e proprietario dell’immobile concesso in locazione.

=> Aumento canone per locazione con cedolare secca

Quando scatta l’adeguamento Istat per le locazioni?

La rivalutazione sull’affitto è obbligatoria se è espressamente previsto da un’apposita clausola inserita nel contratto di locazione (specificando anche se al 100% per contratti a canone libero o al 75% per contratti a canone concordato).

In queste circostanze, l’adeguamento del canone all’indice Istat va effettuato ogni anno, altrimenti il proprietario dell’immobile non può avanzare alcuna pretesa nei confronti dell’inquilino.

Sono esclusi dall’aumento i canoni di locazione con contratti di affitto che applicano la cedolare secca.

Rivalutazione affitti: come si calcola l’adeguamento Istat?

Per l’aggiornamento bisogna prendere come riferimento l’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi del mese precedente alla scadenza del contratto.

Il canone di locazione si rivaluta applicando aliquote diversificate a seconda che si tratti di un contratto di locazione a uso abitativo o ad uso commerciale, ai sensi della legge 392/78 (articolo 32):

  • fino al 100% dell’incremento dell’indice FOI per contratti di locazione ad uso abitativo (es.: formula 4+4;),
  • fino al 75% dell’incremento dell’indice FOI per locazioni a uso commerciale (es.: durata di 6+6).

Le parti possono comunque concordare anche termini diversi.

Formula di adeguamento ISTAT dell’affitto

La formula per il calcolo dell’adeguamenti ISTAT per gli affitti è la seguente:

  • Canone d’affitto x Indice Istat x percentuale di rivalutazione

Si ottiene così il canone annuo rivalutato, dividendo per 12 mesi si ottiene il canone dell’affitto mensile. Ovviamente la rivalutazione più portare tanto ad un aumento quando ad una diminuzione del costo dell’affitto.

=> Tutti i modi per ottenere una riduzione dell'affitto

Solitamente, comunque, non si tratta di oscillazioni consistenti, a meno che nell’anno di riferimento non si siano verificati eventi importanti in grado di scombussolare l’economia del Paese, come crisi economiche e impennate dell’inflazione.