Le Piccole e Medie Imprese in Italia

di Alessandra Gualtieri

12 Novembre 2021 12:45

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Quali sono le imprese che possono rilanciare lo sviluppo economico del Paese e quali settori strategici possono fare la vera differenza.

In questa breve guida affrontiamo una rapida disamina del panorama italiano delle PMI, partendo dalle definizioni di base per giungere ai dati di dettaglio dello scenario nazionale.

Che cos’è una PMI?

Per PMI si intendono quelle società di micro, piccole e medie dimensioni, ossia tutte le società che rispondono a questi parametri:

  • meno di 250 dipendenti;
  • un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo che non supera i 43 milioni di euro.

Che ruolo ricoprono?

In Italia le PMI rappresentano il 99,9% del totale delle imprese operanti sull’intero territorio nazionale, generando oltre il 70% del fatturato del nostro paese e contribuendo a impiegare oltre l’81% dei lavoratori. Ecco quindi perché le PMI sono la vera e propria struttura portante del sistema produttivo italiano.  Nonostante l’emergenza Covid, le piccole e medie imprese rappresentano, ad oggi, un trend in continua crescita e per questo, godono di una continua attenzione. In particolare, da alcuni anni, vi è un forte fermento nei confronti delle cosiddette PMI innovative che sono una evoluzione delle Start Up.

Cosa sono le PMI Innovative?

Le PMI Innovative dal 2015 hanno ottenuto un riconoscimento normativo all’interno dell’ordinamento italiano e sono oggi censite dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) in un’apposita sezione del Registro delle Imprese. Lo stato di PMI innovativa rappresenta il secondo stadio evolutivo della Start up innovativa, in quanto la start up diventa PMI quando è considerata matura, consolidata e pronta ad una fase di crescita. Si può accedere allo status di PMI innovativa in maniera semplice, senza dover rispettare particolari vincoli e potendo anche partire dallo stato di Start Up innovativa.

Quali sono i requisiti di una PMI Innovativa?

  • Residenza in Italia, o in altro Paese Europeo, ma con sede produttiva in Italia.
  • Certificazione dell’ultimo bilancio.
  • Non essere quotata.

Inoltre, una PMI è innovativa se rispetta almeno 2 dei seguenti 3 requisiti:

  • Aver sostenuto spese per ricerca e sviluppo almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione.
  • Impiega personale altamente professionale.
  • È titolare, depositaria o licenziata di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.

Lo status di PMI innovativa consente di ricevere diverse agevolazioni fiscali come:

  • Incentivi fiscali all’investimento nel capitale di PMI innovative.
  • Accesso gratuito e semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI.
  • Esonero da imposte di bollo per gli atti depositati presso la Camera di Commercio.
  • Raccolta di capitali tramite campagne di equity crowdfunding.
  • Servizi di internazionalizzazione alle imprese (ICE).
  • Deroghe alla disciplina societaria ordinaria.
  • Proroga del termine per la copertura delle perdite.
  • Deroga alla disciplina sulle società di comodo e in perdita sistematica.
  • Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale.

In conclusione

Le PMI possiedono tutte le carte in regola per poter dare uno slancio allo sviluppo economico (e territoriale) del nostro Paese: da un lato aumentando ulteriormente la propria produttività; dall’altro crescendo esponenzialmente ed andando così a nutrire il comparto grandi imprese, in Italia ancora troppo modesto.


di Fabio Continolo, Consulente finanziario