Il Canone RAI esce dalla bolletta elettrica a partire dal 2023, quando tornerà ad essere un’imposta gestita in autonomia, slegata dall’utenza per il servizio di fornitura elettrica. Non si tratta di una novità: lo prevede infatti il Decreto Energia dello scorso aprile. La nuova disposizione non richiede un nuovo voto e dispone di “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai”.
Il punto è che non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al settore di mercato, né ai consumatori di pagare nella stessa per un diverso servizio. Si tratta di raccomandazioni UE fornite a margine dell’approvazione del PNRR italiano, in base alle quali le misure di accompagnamento, per garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità, entreranno in vigore al più tardi il 31 dicembre 2022.
Il riferimento è alla riforma del mercato dell’energia, che nel 2023 prevede un nuovo step nel percorso di liberalizzazione dei servizi. Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero è slittato di un anno rispetto al calendario originario, che segnava per il 2022 tale migrazione
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Il Canone RAI per la TV di Stato costa 90 euro all’anno, ad oggi versati nella misura di 9 euro al mese per 10 mesi assieme ai costi della bolletta elettrica per le famiglie titolari di un’utenza elettrica residenziale. Secondo la Commissione Europea, il Canone RAI così riscosso penalizza le bollette dell’energia, che diventano più care del dovuto impedendo ai consumatori di gestire in un diverso modo il pagamento dell’imposta per la TV di Stato.
Con le elezioni politiche del 25 settembre 2022, anche il canone RAI diventa oggetto di campagna elettorale, motivo per cui in questi giorni si sta tornando a parlare di questa novità normativa, alla quale dovrà necessariamente seguire un nuovo metodo di pagamento del tributo, a cui dovrà pensare il prossimo Governo. Alcune proposte vedono il collegamento della tassa sulla TV di Stato con la dichiarazione dei redditi (facendolo pagare con il 730); altre proposte prevedono rendere il Canone Rai Regionale (proposta del Corecom del Veneto), come già succede con le province autonome e le Regioni a statuto speciale.