La buona notizia è che l’Italia è l’unico paese europeo con zone a basso rischio Covid, la cattiva è che c’è un nuovo allarme contagio dell’OMS (organizzazione mondiale della Sanità): «siamo in piena quarta ondata, l’Europa rischia 500mila morti». L’unica arma per combattere la pandemia è il vaccino, come dimostra la situazione italiana, dove la campagna procede bene, anche se il monitoraggio settimanale segna contagi e ricoveri in aumento. Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, il commissario straordinario all’emergenza Francesco Figliuolo, e il coordinatore del CTS, comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, hanno annunciato per la prossima settimana la terza dose di vaccino per nuove fasce di età. Vediamo tutto.
Coronavirus: quarta ondata in Europa
Il contesto è quello di una quarta ondata a livello internazionale, soprattutto in Europa. L’aumento dei contagi è legato a un’insufficiente copertura vaccinale e all’allentamento delle restrizioni. Su entrambi questi fronti, l’Italia è in controtendenza. Nella mappa UE del rischio contagi le uniche sei Regioni verdi nell’intero Vecchio Continente sono tutte in Italia (Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Molise, Basilicata, Sardegna) mentre la maggioranza dei Paesi UE risulta in zona arancione o rossa.
Monitoraggio ISS, Italia a un bivio
Secondo la classificazione italiana, invece, tutte le Regioni restano in zona bianca. L’Istituto Superiore di Sanità segnala però una risalita dell’incidenza dei contagi a 53 ogni 100mila abitanti (dai 49 della scorsa settimana), sopra il livello di guardia (pari a 50), e dell’indice RT (casi sintomatici rispetto al numero di tamponi effettuati) a 1,3, sopra la soglia epidemica che è pari a 1. Sono in salita, ma restano sotto il livello che farebbe scattare la zona gialla, gli RT ospedalieri, che misurano il tasso di occupazione di aree mediche Covid e terapie intensive. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (8.326 vs 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% vs 33% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%). Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% vs 20%). In sintesi, il quadro è in peggioramento ma come detto non determina un innalzamento del livello di rischio, e quindi delle misure di restrizione.
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Terza dose di vaccino, nuove categorie al via
«Nel quadro europeo i numeri dell’Italia si possono considerare tra i migliori ma è evidente che allarme dell’OMS va considerato con la massima attenzione e ci richiede di insistere con la campagna di vaccinazione», sottolinea il ministro Speranza, che insiste sull’obiettivo di accelerare sulla terza dosa. Attualmente possono fare la dose booster:
- gli over 60,
- coloro che hanno ricevuto J&J da almeno sei mesi,
- le categorie individuate come fragili (per gli immunodepressi, si profila all’orizzonte anche la quarta dose aggiuntiva)
Dalla prossima settimana si valuta l’estensione a nuove categorie di età. Per quanto riguarda la terza dosa, sono coperti il 23,9% degli over 80, mentre fra le altre fascia di età i numeri sono bassi, in generale sono coperti il 31% degli aventi diritto. Il picco delle terze dosi, ha spiegato Figliuolo, è previsto fra dicembre e febbraio. Non ci sono problemi di approvvigionamento, la macchina della campagna vaccinale è in grado di somministrare la dose booster a tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale.
Speranza sottolinea anche l’impegno ad aumentare il numero dei vaccinati con la prima dose, e l’importanza delle misure di contenimento, a partire da mascherine e distanziamento. In base ai dati comunicati dal Commissario Figliuolo, al momento «siamo all’83,3% di vaccinati con ciclo completo, circa 45 milioni di cittadini», ci sono oltre 46 milioni di cittadini che hanno fatto almeno la prima dose, a cui si possono aggiungere i 600mila guariti: «questo ci porta all’87,7% di persone che hanno una qualche copertura».
Stato di emergenza e Green Pass verso la proroga
Sembra probabile che lo stato di emergenza sia prorogato oltre il 31 dicembre, ma il Ministro Speranza si limita a rinviare la decisione definitiva a ridosso della scadenza, per avere un quadro di dati il più preciso possibile. Le autorità non sottovalutano la quarta ondata in corso, in considerazione del fatto che autunno e inverno sono le stagioni in cui il virus circola maggiormente, e insistono sia sull’importanza del vaccino e del green pass, il cui obbligo sarà probabilmente esteso nel 2022.
I dati dimostrano che la curva del contagio è in salita, prevedibilmente il trend resterà in aumento, l’impegno è quello di utilizzare tutti gli strumenti per evitare nuove situazione emergenziali. In parole semplici, non abbassare la guardia, anche sul fronte dei comportamenti individuali.