Il ministro delle Infrastrutture, Carlo Giovannini, in audizione davanti alla commissione della Camera sul federalismo fiscale, ha fato il punto sul PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza da 200 miliardi finanziato con i fondi europei, che tra le due direttrici vede le semplificazioni per il rilancio delle opere pubbliche anche allo scopo di colmare il divario infrastrutturale fra Nord e Sud. Anche per questo motivo, sono previste procedure semplificate in tutti gli appalti e non solo per le opere inserite nel Recovery Plan.
=> Cronoprogramma PNRR: tempi di attuazione e risorse
«In sede di definizione del nuovo codice dei contratti, uno dei punti all’ordine del giorno della discussione sarà capire come le procedure semplificate che abbiamo immaginato per il PNRR possano essere estese anche ad altre opere non PNRR» in modo da velocizzarne la realizzazione, ha dichiarato il ministro.
Infrastrutture al Sud: fondi e interventi
Quanto al divario infrastrutturale, il PNRR viene diventa «uno strumento senza precedenti»: il 50% dei 40 miliardi finanziati dal Next Generation EU va alle regioni del Mezzogiorno. Tale percentuale sale al 63% se si considerano unicamente le nuove risorse. Per il piano complementare, circa 10 miliardi, la percentuale destinata al Mezzogiorno sale al 91%. Fra gli interventi per il recupero infrastrutturale:
- 5 miliardi di euro per la mobilità sostenibile e gli investimenti sui sistemi di trazione con energia rinnovabile,
- 11 miliardi per il potenziamento della rete ferroviaria,
- 9 miliardi per l’estensione dell’alta velocità ferroviaria,
- 1,2 miliardi ai porti,
- 640 milioni di euro per lo sviluppo delle Zone Economiche Speciali.
Ci sono poi risorse da ripartire in base a specifici bandi, per i quali è garantita una percentuale molto significativa per le regioni del Sud. Alcuni esempi:
- Qualità dell’Abitare (Programma Innovativo da 2,8 miliardi di euro);
- infrastrutture idriche primarie (2 miliardi di euro)
- reti di distribuzione idrica (900 milioni);
- digitalizzazione dei sistemi logistici (250 milioni);
- strategia nazionale per le aree interne (300 milioni da Piano complementare, con almeno il 40% delle risorse destinate al Sud).