Sono due le novità di rilievo degli ultimi giorni sul fronte della campagna vaccinale anti Covid: è iniziata lunedì 20 settembre la somministrazione della terza dose ai pazienti fragili (ci sono Regioni che devono ancora partire, ma lo faranno nei prossimi giorni) e si registra un’impennata di adesioni dopo la legge che obbliga al Green Pass sul lavoro. Il Commissario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, ha riportato nelle prime 48 ore dall’annuncio, un aumento settimanale per le prime dosi pari al 35%.
Per valutare correttamente l’effetto Green Pass sull’andamento della campagna vaccinale, però, bisogna attendere l’evoluzione della situazione nel tempo. Gli ultimi dati vedono il 76,24% della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, mentre sale all’82% la percentuale di coloro che hanno fatto almeno la prima dose. L’obiettivo di raggiungere l’80% entro fine mese è a portata di mano, Figliuolo ritiene che entro metà ottobre ci sarà l’82% di vaccinati.
Lo zoccolo duro dei cinquantenni
In termini assoluti, al momento (dati aggiornati al 21 settembre) i vaccinati totali sono 41milioni 175mila 922. Fra i dati da monitorare, i vaccini fra gli over 50: in questa fascia di età si registra un’alta percentuale di resistenza: fra i 50 e i 59 anni ha completato il ciclo il 78,6% della popolazione, sette punti in meno rispetto all’85% che si raggiunge fra i 60 e i 69 anni, più di dieci rispetto agli over 70, dove i vaccinati sono l’89%. Il numero dei vaccinati 50enni, in termini relativi, non è lontano da quelli dei 20-29enni, che sono vaccinati nel 71% dei casi. Considerata la maggior esposizione al rischio Covid dei 50enni rispetto ai giovani, questa è una delle fasce di età su cui bisogna maggiormente spingere. Anche in considerazione del fatto che si tratta di persone in età da lavoro, dunque soggette al nuovo obbligo di Green Pass.
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Terza dose su chiamata o prenotazione
Nel frattempo è partita la terza dose, con 6.800 somministrazioni effettuate il primo giorno, pari allo 0,735 della popolazione oggetto di richiamo. In questa prima fase, la terza dose viene somministrata ai pazienti fragili, immunocompromessi, poi si proseguirà con over 80, ospiti delle RSA (residenze per anziani), personale sanitario.
Attenzione: in linea di massima, l’attuale fase di terza dose ai pazienti fragili non richiede prenotazione, sono in genere le ASL, i medici o comunque le strutture sanitarie a contattare i pazienti. Ma ci sono anche casi in cui l’organizzazione è diversa. Ad esempio, in Liguria si parte giovedì 23 settembre e i medici di base hanno inserito nel sistema regionale i dati dei pazienti con diritto alla terza dose, ma sono questi ultimi che devono prendere appuntamento (online, utilizzando il sistema prenota-vaccino, oppure rivolgendosi agli hub vaccinali o alla propria struttura sanitaria di riferimento).
Tendenzialmente, la campagna è già partita in quasi tutte le Regioni (Lombardia, Lazio, Piemonte, Veneto, Campania, Sicilia, Puglia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise) e le poche che mancano hanno fissato il debutto nei prossimi giorni (la Liguria il 23 settembre, alcune zone della Sardegna il 27 settembre).
Chi e come richiedere la dose aggiuntiva
La cosa importante, da parte dei pazienti che ritengono di avere diritto alla terza dose, è controllare sul portale della propria Regione oppure chiedere al medico quali regole seguire. Ad esempio, l’accesso alla somministrazione nella Regione Lazio può avvenire tramite: chiamata attiva da parte dei centri regionali presso cui si è in cura; prenotazione online; accesso ai punti vaccinali; medico di famiglia. Anche in Lombardia, chi ritiene di avere diritto procede in autonomia alla prenotazione online. Tutte le Regioni rendono disponibile la dose addizionale di vaccino anti SARS-Cov-2 dando precedenza alle persone che presentano una delle seguenti condizioni:
- trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
- trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
- attesa di trapianto d’organo;
- terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
- patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
- immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
- immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
- dialisi e insufficienza renale cronica grave;
- pregressa splenectomia;
- sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.