Gli ultimi dati sull’andamento macroeconomico restituiscono un’impressione di costante e solida crescita, tanto che il Ministro dell’Economia Daniele Franco si è detto ottimista sulle risorse pubbliche a disposizione del Paese per affrontare il 2022: sul debito la nuova stima nella NaDEF (Nota di aggiornamento al DEF) sarà “significativamente migliore” di quella indicata nel DEF (Documento di economia e finanza), ha spiegato a margine dell’Ecofin informale svoltosi in Slovenia.
I Ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno avviato la discussione sulle prossime politiche sugli investimenti pubblici dopo la crisi Covid, senza però mettere dimenticare la necessità di tenere a bada il debito pubblico accumulato negli ultimi due anni. Ad ogni modo, ancora per tutto il 2022, le regole europee di bilancio sul Patto di Stabilità sono sospese per via della crisi pandemica. Le attuali misure di flessibilità permetteranno comunque un ritorno graduale al quadro regolamentare ordinario neo 2023.
Il PIL italiano 2021 si attesta di circa due punti sopra la crescita tendenziale del 4,1% calcolata nel DEF di primavera. Un dato importante, che assieme al dato sulle minori spese previste, potrebbe tradursi in un deficit persino inferiore al 10% (nel DEF era stimato all’11,8%). Ricordiamo infatti che, nel Documento di Economia e Finanza dello scorso aprile, il disavanzo 2021 era fissato all’11,8% del PIL con la previsione di riportarlo al 3% (il parametro previsto dal Patto di Stabilità Ue) entro il 2025 grazie al piano di investimenti complementari al Recovery Plan, stimolando la ripresa economica con un impatto positivo sul deficit.
Bisogna capire adesso come potrebbe influire il nuovo blocco della Riscossione per il quale si è impegnato il Governo, anche se il suo peso non dovrebbe incidere sulla curva del debito tanto da riflettere le stime di primavera. Per la prima volta da anni, tra l’altro, la prossima Legge di Bilancio 2022 non sarà accompagnata neppure da una nuova richiesta di scostamento.
Ricordiamo che la Nota di aggiornamento al DEF deve essere presentata alle Camere entro il 27 settembre, come ogni anno, con le nuove stime in base agli ultimi dati sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Sui suoi numeri si potrà costruire l’impianto della Manovra economica, che quest’anno attende anche un capitolo dedicato alla riforma pensioni e alla riforma fiscale (IRPEF ma non solo).