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La riforma fiscale e della concorrenza sono attese in Consiglio dei Ministri entro metà settembre, con l’approvazione di un primo provvedimento messo a punto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, previa convocazione della cabina di regia politica con i partiti, convocata dal premier Mario Draghi subito prima del CdM. Per arrivare alla riforma vera e propria i tempi sono però ancora lontani. Lo ha confermato il Sottosegretario all’Economia, Maria Cecilia Guerra:
Sicuramente si andrà al 2022, l’approvazione della legge delega potrà avvenire entro l’anno o all’inizio dell’anno successivo e ci vorrà qualche mese per i decreti attuativi.
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Per il momento, l’obiettivo è quello di arrivare a definire un quadro macroeconomico per la definizione della NaDEF e dei relativi margini di investimento per la Manovra di Bilancio. Nel frattempo, saranno anticipate alcune misure. A partire da un ulteriore taglio del cuneo fiscale. E forse anche alcuni strumenti per la riscossione ed il contrasto all’evasione fiscale.
In agenda c’è dunque l’analisi della nota di aggiornamento al DEF – (che fornisce i primi numeri della Legge di Bilancio 2022 da redigere in bozza entro ottobre), da presentare alle Camere entro fine settembre, con le previsioni economiche e di finanza pubblica in relazione all’andamento del quadro macroeconomico. In base alle risorse (scarse) a disposizione, è sempre più probabile che l’attuazione concreta delle misure principali della riforma del fisco (taglio IRAP, revisione scaglioni IRPEF, ecc.) venga diluita nel tempo. Da quanto emerge, viene ritenuto prioritario mettere a punto la riforma della riscossione, su cui il MEF ha già elaborato una programmazione condivisa con il Parlamento.