Non è arrivata entro fine luglio, ma procedono i lavori per la riforma ammortizzatori sociali che il Governo sta preparando. Il Ministero del Lavoro ha inviato alle parti sociali una bozza, al centro del tavolo che riprende con un confronto previsto per lunedì 9 agosto.
Non si tratta di un testo della norma vera e propria, ma di linee guida, i cui principi cardine sono l’equità e l’universalismo differenziato. In pratica, ammortizzatori sociali per tutti ma con modulazione differenti in base alle tipologie di lavoro.
Riforma ammortizzatori: schema di Governo
1. Tutele per dipendenti
Lo schema di riforma degli ammortizzatori sociali prevede cassa integrazione estesa a tutte le categorie e per tutti i lavoratori subordinati, compresi i dipendenti delle PMI sotto i 15 dipendenti, includendo anche apprendisti e lavoratori a domicilio. Più nel dettaglio:
- CIG ordinaria estesa alle aziende oggi escluse
- eliminazione della cassa in deroga.
- Cassa integrazione straordinaria allargata e con nuove causali (processi di transizione industriale, prospettata cessazione dell’attività, liquidazione giudiziale)
- Fondi di solidarietà bilaterali anche per micro-imprese da 1 a 5 dipendenti
- FIS (Fondo di integrazione salariale) per imprese non coperte né CIG o Fondi bilaterali.
Si parla poi di un meccanismo di premialità in base al quale le aziende che usano di meno la cassa integrazione la pagano anche di meno: l’ipotesi è una riduzione del contributo addizionale per un tempo significativo.
Insieme agli ammortizzatori si potenziano le politiche attive, collegando i due strumenti fra loro (percorsi formativi, pensati sulla base dei fabbisogni, in modo da far incontrare maggiormente domanda e offerta). Viene potenziato il programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) previsto dalla Legge di Bilancio 2021 ma non ancora entrato in vigore, ad esempio per i periodi di disoccupazione in NASPI e Dis-Coll e per i lavoratori in CIGS per prospettata cessazione o con accordo di ricollocazione.
2. Tutele per autonomi
Tutele anche per i lavoratori autonomi monitorando l’andamento della nuova ISCRO, l’indennità che ha debuttato in luglio. E si introducono nuovi strumenti per questa platea:
- equo compenso esteso a tutti i bandi pubblici e a tutte le opere finanziate con il Recovery Fund;
- maggiori tutele per la maternità delle lavoratrici autonome e professioniste;
- per i professionisti a basso reddito giorni di malattia aggiuntivi in caso di patologie gravi;
- accesso al programma GOL di riqualificazione e reinserimento per chi chiude la partita IVA.
3. Altre misure
Restano la Dis-Coll per i lavoratori parasubordinati, con alcune novità in materia di durata del sussidio, che diventerebbe pari ai mesi lavorati. E resta la NASpI come assegno di disoccupazione, che potrebbe essere rafforzata per i lavoratori più anziani.
- incentivo assunzioni agevolate, contributo economico per imprese che assumono lavoratori in CIGS,
- incentivi workers buyout, contributo monetario ai lavoratori sospesi per cessazione che si uniscono in cooperativa e rilevano l’l’azienda,
- benefici del contratto di espansione anche nelle piccole imprese fino al 2026,
- strumenti ad hoc per i lavoratori dello spettacolo.