La valutazione aziendale è un’operazione tutt’altro che facile ma necessaria in determinate situazioni, ad esempio durante delle operazioni straordinarie che comportano fusione o scissione, in fase di aumento di capitale, di vendita di pacchetti azionari o di recesso di un socio. Per avere una stima del rating il più possibile accurata bisogna scegliere opportunamente criteri e metodi di analisi, a seconda della natura dell’azienda da valutare, delle sue caratteristiche e delle finalità della valutazione stessa.
=> Calcola il valore e il rating di un’azienda
I metodi più utilizzati per la valutazione del capitale economico di una società sono quello patrimoniale, il metodo reddituale e il metodo misto. Vediamo alcuni esempi pratici di loro utilizzo.
Metodo reddituale: esempi
Il metodo reddituale stima il valore dell’azienda in base ai redditi che essa sarà in grado di produrre mediante l’attualizzazione dei risultati economici attesi, indipendentemente dal patrimonio. Considerando un orizzonte temporale illimitato, la formula di riferimento è V = R / i
Dove:
- V è il valore dell’azienda che si vuole ottenere;
- R è il reddito medio prospettico;
- i è il tasso di attualizzazione.
Ipotizzando un’impresa con reddito medio ipotizzato di 200.000 euro e tasso percentuale di attualizzazione all’8%. Applicando la formula, il valore si calcola come:
- V = 200.000 / 0,08 = 2.500.000 euro.
Ragionando invece su un intervallo temporale, la formula diventa V = R n¬i
Dove: n è l’orizzonte temporale (numero di anni) che si vuole considerare per valutare l’azienda. Ipotizziamo:
- un numero di anni pari a 4;
- redditi annui attesi: 50.000, 52.000, 45.000 e 47.500;
- tasso di attualizzazione: 7% (di cui 4% tasso di rendimento medio degli investimenti a basso rischio, 3% premio compensativo per il rischio di investimento)
R= (50.000+52.000+45.000+47.500)/4=48.625
Valore economico = 48.625/0,07=694.643
Metodo patrimoniale: esempi
Il metodo patrimoniale è solitamente più oggettivo perché si fonda sul principio della valutazione puntuale ed analitica dei singoli elementi dell’attivo e del passivo dell’impresa. Questo metodo si applica quando i beni che compongono il patrimonio aziendale sono caratterizzati da un proprio valore, rilevante ed autonomo, come in caso di aziende prive di attività produttiva in cui prevale l’elemento patrimoniale. Si tratta di un metodo che per essere applicato necessita di una conoscenza approfondita dell’azienda che si sta valutando. Per effettuare una valutazione aziendale con il metodo patrimoniale è infatti necessario redigere una situazione patrimoniale al momento della valutazione che:
- deve essere di natura extracontabile;
- deve indicare anche le passività potenziali non inserite in bilancio;
- non deve indicare i beni non necessari all’attività di impresa (patrimonio accessorio o surplus assets);
- deve applicare criteri di valutazione non di funzionamento.
Secondo il metodo patrimoniale, il valore aziendale è uguale al patrimonio netto rettificato, ovvero al patrimonio contabile +/- le rettifiche. Il capitale netto contabile viene rettificato, adeguando le singole componenti del patrimonio ai valori correnti di mercato. Formalizzando questo concetto otteniamo la formula W = PN + (R – I)
Dove:
- W = valore economico dell’azienda da valutare;
- PN = patrimonio netto contabile (sommatoria di capitale sociale e riserve, formate da utili o rivalutazioni;
- R = rettifiche di valore dei beni che compongono il patrimonio aziendale;
- I = effetto fiscale delle rettifiche.
Prendiamo come esempio la seguente situazione:
Impieghi | Fonti | |||
Macchinari | 500 | Patrimonio netto | 400 | |
Partecipazione | 1.000 | Passività operative | 500 | |
Crediti | 200 | Passività finanziarie | 900 | |
Disponibilità liquide | 100 | |||
Totale | 1.800 | Totale | 1.800 |
Per ciascuna voce bisogna individuare il valore corrente. Ipotizziamo che il valore dei macchinari sia pari a 400 €, la società partecipata, iscritta al costo, abbia un valore di 1.800 €, i crediti, parzialmente inesigibili, necessitino di una svalutazione di 50 € e che, per effetto di un contenzioso, esiste il rischio di una passività potenziale stimabile in 150 €.
Il Patrimonio netto rettificato sarà così determinato:
- Patrimonio netto rettificato = Patrimonio netto contabile – Rettifica valore macchinari + Rettifica valore partecipazione – Rettifica valore crediti– Passività potenziali = 900 €
Lo Stato patrimoniale espresso a valori correnti è dunque il seguente:
Impieghi | Fonti | |||
Macchinari | 400 | Patrimonio netto | 900 | |
Partecipazioni | 1.800 | Passività operative | 500 | |
Crediti | 150 | Passività finanziarie | 900 | |
Disponibilità liquide | 100 | Passività potenziali | 150 | |
Totale | 2.450 | Totale | 2.450 |
Metodo misto: esempio
I metodi misti cercano di tener conto contemporaneamente dell’aspetto patrimoniale con i suoi elementi di obiettività e verificabilità e dell’aspetto reddituale, essenziale ai fini della determinazione del capitale economico. Il metodo misto più diffuso è quello dell’ attualizzazione limitata del sovrareddito che considera il valore economico, che costituisce la base per le trattative che conducono all’accordo tra compratore e venditore, come somma del patrimonio netto rettificato e dell’avviamento generato da sovrareddito, ovvero la capacità di un’impresa di generare un reddito superiore al rendimento “normale” del patrimonio netto.
Il sovrareddito è pari alla differenza tra il reddito medio atteso e la redditività normale attesa dell’impresa, ossia Sovrareddito = (R – iK)
Dove:
- K è il patrimonio netto rettificato;
- R è il reddito medio atteso;
- i è il tasso di rendimento medio del settore.
Se ad esempio ipotizziamo un reddito medio atteso di 48.635 euro, un tasso di rendimento medio del settore in cui opera l’azienda pari a 9% e un capitale investito coincidente con il patrimonio netto rettificato (K), abbiamo:
Sovrareddito = (48.625- 0,09*605.800)= 48.625-54.522=5.897
Quindi andiamo a calcolare l’avviamento, ovvero capitalizziamo il sovrarredito ipotizzando un tasso di attualizzazione del 7% e un arco di tempo pari a 5, ottenendo:
Avviamento= [5.897/(1,07)1 +5.897/(1,07)2 +5.897/(1,07)3+5.897/(1,07)4+5.897/(1,07)5 ] = 24.178
Ne consegue che, se ad esempio avevamo un patrimonio netto rettificato pari a 605.800 euro, il valore economico dell’azienda sarà => Valore economico = 605.800+24.178=630.000