Dopo il via libera della Commissione UE arriva anche quello dell’Ecofin, che riunisce i ministeri finanziari dei paesi membri: diventa sostanzialmente operativo il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), così che inizieranno ad arrivare i primi finanziamenti europei. «Questo è il vero inizio di tutto il Next Generation Eu», ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.
L’Ecofin ha approvato definitivamente tutti i piani presentati dai primi 12 paesi. Quindi i prefinanziamenti arriveranno nelle prossime settimane ad Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.
L’Italia, nell’ambito del piano, riceverà 191 miliardi di euro. Avendo chiesto, come tutti gli altri paesi, un prefinanziamento fino al 13%, dovrebbe ricevere «25 miliardi di euro fra qualche settimana» ha sottolineato il ministro dell’Economia, Daniele Franco. «Non sono destinati a specifici progetti» del PNRR ma «entrano nelle casse del Tesoro che in parallelo sta già prefinanziando». Sarà un versamento in un’unica soluzione tra fine luglio e inizio agosto.
In ogni caso, si tratta della partenza ufficiale del Recovery Plan, come sottolinea Palazzo Chigi: «con il via libera dell`Ecofin a breve arriveranno i primi fondi per l’attuazione del nostro PNRR. Siamo pronti a costruire un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. L’Italia di domani» (hashtag ufficiale: #ItaliaDomani). Per il Premier Mario Draghi, questo risultato deve essere considerato anche «uno stimolo a spendere bene i soldi e approvare in tempi rapidi le riforme, presupposti necessari per ricevere tutti i 191,5 miliardi, in prestiti e sussidi. E per continuare a mostrarci un Paese credibile e affidabile».
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Il piano italiano, lo ricordiamo, vale 222 miliardi, perchè ai 191 mld di Bruxelles somma 30,6 miliardi del Fondo complementare. In più, ci sono 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Nel complesso si potrà quindi disporre di circa 248 miliardi di euro. Le sei missioni e le relative risorse:
- Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura: 49,2 miliardi;
- Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica: 68,6 miliardi,
- Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile: 31,4 miliardi,
- Istruzione e Ricerca: 31,9 miliardi di euro,
- Inclusione e Coesione: 22,4 miliardi,
- Salute: 18,5 miliardi.
Come è noto, Next Generation EU è il piano da 672,5 miliardi di euro che mira a stimolare la ripresa economica europea sostenendo l’attuazione di riforme e progetti di investimento negli Stati membri. Le misure approvate mediante i piani nazionali si concentrano su sei aree di intervento (Pilastri) definite nel regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, tra cui figurano la transizione verde, la trasformazione digitale, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione sociale e territoriale. «Le decisioni adottate su quasi la metà dei piani nazionali rappresentano un importante passo avanti nella ripresa economica europea, poiché consentono agli Stati membri di concludere le prime convenzioni di finanziamento e sbloccare i versamenti dei prefinanziamenti», sottolinea il Consiglio UE.