Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato la Presidente Ursula von der Leyen in occasione dell’approvazione il 22 giugno, da parte della Commissione europea del PNRR, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Italia Domani“. Al termine dell’incontro hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, da cui è emersa la soddisfazione per un piano giudicato dalla Presidente von der Leyen ambizioso e lungimirante, in grado di aiutare a edificare un domani migliore per il Paese e l’intera Unione europea.
La nostra approvazione pone le fondamenta per l’erogazione dei 191 miliardi di euro del fondo Next Generation EU dopo l’approvazione del Consiglio UE, tra tre o quattro settimane saremo pronti ad erogare i primi fondi, ovvero la tranche anticipata da circa 25 miliardi.
La Commissione sarà al fianco del Governo per assicurarsi che il potenziale di Next Generation Eu si esprima completamente, ma prima c’è da portare a termine le riforme strutturali, senza le quali, ha dichiarato il Premier Draghi c’è il rischio che il Piano resti solo un annuncio.
Anche nel recente passato, finanziamenti molto ingenti non sono stati spesi o lo sono stati solo in piccola parte. Il Fondo coesione e sviluppo ammontava tra i 44 e i 46 miliardi. Nel periodo tra il 2014 e il 2020 ne sono stati spesi circa 3.
“I provvedimenti adottati dal governo negli ultimi mesi hanno l’obiettivo di mettere le amministrazioni nelle condizioni di spendere, e di spendere bene, questo denaro”, ha spiegato Draghi, in particolare grazie all’avvio della Riforma della Pubblica amministrazione, con il pacchetto di semplificazioni burocratiche, ma anche ad altre forme di sburocratizzazione in ambito edilizio (appalti e concessioni) e in tema di concorrenza (prevista per luglio), con le prime misure di riforma della Giustizia attese a giorni.
Con queste riforme, e con l’impegno politico di tutti, ce la faremo.
Nella giornata del 23 giugno, intanto, il Presidente Draghi ha reso le Comunicazioni alla Camera dei Deputati e, al termine del dibattito, ha tenuto la replica in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. Nel pomeriggio della stessa giornata, analogo passaggio presso il Senato della Repubblica.