Recovery Plan: i progetti nel PNRR da cui si parte nel 2021

di Noemi Ricci

31 Maggio 2021 09:00

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Ammontano a quasi 14 miliardi di euro le risorse del Recovery Plan che il Governo intende utilizzare già nel 2021: i progetti prioritàri del PNRR.

Il Recovery Plan italiano è stato inviato alla Commissione Europea lo scorso 30 aprile. Se il nostro PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) venisse approvato dall’Unione Europea, entro luglio dovrebbe arrivare una prima tranche di risorse, come prefinanziamento. In attesa del benestare di Bruxelles, il Governo Draghi sta già scaldando i motori e si prepara a spendere i primi 14 miliardi dei 191,5 miliardi promessi dal Recovery Fund dell’UE (circa metà del prefinanziamento di luglio) nel corso della seconda parte del 2021.

Programmazione finanziamenti PNRR

  • 2021: 13,8 miliardi di euro, dei quali 6,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto;
  • 2022: 27,6 miliardi di euro;
  • 2023: 37,4 miliardi di euro;
  • 2024: 42,7 miliardi di euro;
  • 2025: 38,3 miliardi di euro;
  • 2026: 31,6 miliardi di euro.

PNRR: roadmap delle priorità

Nel PNRR è presente un cronoprogramma dettagliato di quelle che saranno le spese da qui al 31 agosto 2026, suddivisa in oltre 160 progetti. Già nel corso del 2021 è previsto il finanziamento di oltre 100 progetti. Tra le priorità vi sono soprattutto:

  • Transizione 4.0, per la quale vengono stanziate per quest’anno risorse per un ammontare complessivo di un miliardo e settecento milioni del Recovery Fund, per poi arrivare a quasi 14 miliardi fino al 2026;
  •  il rifinanziamento del Fondo Simest per rafforzare la solidità patrimoniale delle imprese, con uno stanziamento di 1,2 miliardi, pari all’intera cifra prevista nel periodo di operatività del Piano;
  • 1,1 miliardi per l’efficientamento energetico e il rafforzamento del territorio dei Comuni.

Tra le altre priorità, che prenderanno il via nel 2021, ci sono anche:

  • 230 milioni per l’economia circolare;
  • un miliardo e 200 milioni per l’internazionalizzazione, ovvero per rifinanziare il fondo per i prestiti agevolati per favorire la presenza delle imprese italiane all’estero;
  • 436 milioni per cultura e turismo;
  • molti progetti infrastrutturali, con focus particolare sulle tratte ferroviarie, specialmente del Sud Italia;
  • la semplificazione burocratica necessaria per velocizzare i cantieri.

Il coordinamento centrale per il monitoraggio dell’attuazione e la rendicontazione alla Commissione Europea sarà affidata ad un’apposita struttura presso il Ministero dell’Economia, che riceverà i report dalle amministrazioni responsabili delle singole misure e invierà alla Commissione le richieste di pagamento:

  • al raggiungimento dei target e degli obiettivi intermedi previsti;
  • dopo aver controllato che i fondi siano stati spesi per lo scopo previsto, che le informazioni siano attendibili e accurate e ci siano le necessarie garanzie dal punto di vista della prevenzione dei conflitti di interesse e di frodi e corruzione.

A monitorare l’attuazione dei progetti e il rispetto dei tempi sarà un’apposita struttura che farà capo alla Presidenza del Consiglio.