Sono numerose le azioni inserite nel Recovery Plan che vanno a favorire lo sviluppo e la crescita competiva del tessuto produttivo italiano. Come sappiamo il PNRR è strutturato in sei Missioni con le quali il nostro Governo intende vincere gli effetti della crisi scaturita dal Covid-19 e rilanciare il Paese Italia, in termini sia economici che strutturali. Vediamo per ogni Missione quali sono gli obiettivi che coinvolgono direttamente le imprese.
Missione 1 PNRR: cosa cambia per le imprese
La Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura che vale 49,2 miliardi (di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza , strumento chiave del Next Generation EU, e 8,5 miliardi dal Fondo complementare, finanziato con lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile) è volta a promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo e investire in due settori che caratterizzano l’Italia: turismo e cultura. Il potenziamento della banda ultra-larga, della connettività mobile in aree a fallimento di mercato e delle connessioni veloci in tutto il Paese rappresenta sicuramente una misura importante a beneficio delle imprese e della loro trasformazione digitale, dalla quale ormai non si può più prescindere. Proprio per questo sono anche previsti incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, attraverso misure come Transizione 4.0 a supporto delle aziende.
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Per le imprese dei settori turismo e cultura sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive. Si punta inoltre a migliorare la competitività delle filiere industriali e ad agevolare l’internazionalizzazione delle imprese, con uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro. Il PNRR redatto dal Governo Draghi delinea la strategia di sostegno all’export e all’internazionalizzazione in modo molto più dettagliato rispetto a quanto fatto nella bozza del governo Conte, ma gli obiettivi da raggiungere restano i medesimi, primi fra tutti un miglior posizionamento delle imprese italiane nelle catene globali del valore e il potenziamento e specializzazione delle filiere produttive.
Missione 2 PNRR: cosa cambia per le imprese
Nella Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica del valore di 68,6 miliardi (di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo), gli incentivi previsti per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici (come il Superbonus 110%) si pongono come obiettivo anche quello di dare nuovo slancio alle imprese del settore edile e di quelli che vi girano attorno, dai professionisti coinvolti nei progetti di riqualificazione alle impree del settore delle fonti di energia rinnovabili. Si prevede che, grazie a queste misure, saranno circa 50mila gli edifici ristrutturati l’anno. La Missione comprende inoltre interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti, programmi d i investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile.
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Missione 3 PNRR: cosa cambia per le imprese
La Missione 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile stanzia 31,4 miliardi (di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo) per lo sviluppo razionale di un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese e prevede anche investimenti nei trasporti ferroviari ad alta velocità, con significativi miglioramenti nei tempi di percorrenza soprattutto nel centro-sud, per il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, per il sistema portuale e per la digitalizzazione della catena logistica, puntando a garantire l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti, a tutto beneficio delle imprese del settore dei trasporti.
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Missione 4 PNRR: cosa cambia per le imprese
La Missione 4 Istruzione e Ricerca da 31,9 miliardi di euro (di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo) investe sul futuro dei giovani andando ad esempio ad aggiornare la disciplina dei dottorati, aumentandone il numero di circa 3mila unità, e sviluppando un’istruzione professionalizzante con il rafforzamento della filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.
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Missione 5 PNRR: cosa cambia per le imprese
La Missione 5 Inclusione e coesione, con 22,4 miliardi (di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo) si pone l’importante obiettivo di facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, di rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale. Oltre alla riforma dei centri per l’impiego, sono previsti incentivi per l’imprenditoria femminile con la creazione di un nuovo Fondo impresa donna.
Missione 6 PNRR: cosa cambia per le imprese
La Missione 6 Salute da 18,5 miliardi (di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo), oltre all’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) prevede anche il rafforzamento della rete territoriale delle aziende sanitarie. Una Missione la cui importanza strategica è stata messa in evidenza dalla pandemia da Covid-19, che ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale, la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari e l’importanza di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema.