La scadenza fissata dalla Commissione Europea per la consegna da parte degli Stati Membri dei propri Recovery Plan è fissata per il prossimo 30 aprile. E l’Italia sarà puntuale. Ma Bruxelles fa sapere che non si tratta di un termine ferreo, non è fondamentale presentare i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla fine del mese corrente, quello che invece è cruciale è che i PNRR presentino programmi di qualità.
PNRR: scadenza flessibile
Il 30 aprile è stato definito dall’UE una “scadenza morbida“: non va sopravvalutata l’importanza della data. La questione della “qualità” dei Recovery Plan nazionali supera certamente quella della tempistica. Addirittura il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, la scorsa settimana aveva parlato della possibilità di far slittare di un paio di settimane la presentazione dei PNRR, ritenendo:
più importante prendersi una o due settimane per migliorare la qualità del Piano, piuttosto che concentrarsi su una data.
Questo perché più il Piano è di qualità più facile e più veloce sarà approvarlo, ha spiegato il portavoce della Commissione UE, Eric Mamer. Tra l’altro, per ora nessuno dei 26 Paesi che hanno presentato una bozza di PNRR all’UE ha ancora presentato un Piano definitivo.
Recovery Plan: Italia pronta
La road map del PNRR italiano prevede che, dopo un passaggio in Consiglio dei Ministri, il premier Mario Draghi presenti il Recovery Plan nazionale alle Camere il 26 e 27 aprile. Nel frattempo le interlocuzioni con Bruxelles stanno proseguendo su un testo che, a dire il vero, è ancora aperto. L’obiettivo è chiuderlo in questi giorni per inviarlo a tutti i ministri, che faranno il punto con le Regioni. E il Governo italiano sembra sentirsi sicuro dei programmi inseriti nel Recovery Plan tanto da far sapere che “l’Italia presenterà puntualmente il 30 aprile il Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza”.
Secondo gli ultimi rumors, il decreto sulla governance del Recovery Plan potrebbe invece slittare alla prima decade di maggio.