Il contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni bis alle imprese e alle Partite IVA danneggiate dalla crisi Covid potrebbe sdoppiarsi, per ottenere il duplice obiettivo di erogare indennizzi immediati (con il meccanismo del calo di fatturato, che consente accrediti in pochi giorni) e di indirizzare i ristori alle attività economiche più colpite (analizzando i dati di bilancio e dunque rimandando a giugno la seconda tranche del contributo).
E’ quanto anticipa il Sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, facendo la quadra con quanto indicato nei giorni scorsi anche dal Ministro Giancarlo Giorgetti e dal Premier Mario Draghi. In pratica, un rimborso/ristoro in due tempi, di cui il primo automatico (con probabile rinnovo di quello di aprile) ed il secondo successivo ad una verifica fiscale sul reale calo di redditività, dato dal rapporto entrate/costi e dalla sua dinamica.
Per la prima tranche automatica a maggio (una sorta di acconto sul fondo perduto), in base alle anticipazioni di Durigon, saranno erogati 11 miliardi di euro. Con la seconda tranche (a saldo) si interverrà valutando le perdite effettive in base ai dati di bilancio utilizzando parametri come il MOL (Margine Operativo Lordo), l’utile di impresa o l’imponibile fiscale, con l’obiettivo di tenere conto dei costi sostenuti e dei cali di redditività oltre al dato secco del fatturato, così da far emergere le reali difficoltà vissute negli ultimi mesi da autonomi e piccole imprese.
Considerando che le deroghe Covid hanno concesso più tempo per il deposito del bilancio, non è detto che si riesca a completare le istruttorie per giugno. Il Presidente del Consiglio Draghi ha ipotizzato un ritardo di 3-4 settimane per questa tipologia di aiuto economico, dovuto proprio alla valutazione dei dati di bilancio, ma si potrebbe arrivare anche a luglio. Non solo: visto che gran parte dei potenziali beneficiati è in contabilità semplificata e non presenta il bilancio, nel loro caso di dovrà guardare all’imponibile fiscale, quindi al dato delle Dichiarazioni, che però si presentano addirittura a novembre, a meno di non consentire una presentazione anticipata.
Come si vede i nodi da sciogliere non mancano. Ad ogni modo il decreto è in divenire e non sarà pronto se non per fine aprile/primi di maggio, per cui sono ancora aperti molti fronti e da definire i dettagli delle misure.