Il conto alla rovescia per il Decreto Sostegni bis è cominciato: mentre è stata già pagata la prima tranche di ristori alle Partite IVA riferita alle domande pervenute nella prima settimana dello sportello previsto dall’ex Ristori 5, e se discutono in Parlamento gli emendamenti, i riflettori sono già puntati sul Decreto Aprile, ossia la nuova edizione del Decreto Sostegni che sempre di più assume i contorni di una Manovra bis, considerato che il valore del nuovo provvedimento, come anticipato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, sarà superiore anche al primo decreto Sostegni (32 miliardi).
Il 22 aprile arriva in Aula il DEF (Documento di Economia e Finanza) con lo scostamento di bilancio necessario a finanziare il Decreto Sostegni bis di Aprile. La richiesta arriverà nei prossimi giorni con un apposito Consiglio dei Ministri. L’approvazione del nuovo decreto è prevista entro il 2 aprile, ma è più probabile che si arrivi all’ultima settimana di aprile.
Il Decreto Sostegni bis sarà però leggermente diverso dalla norma originaria, nel senso che i ristori alle Partite IVA seguiranno un criterio evoluto rispetto a quello appena utilizzato. E soprattutto una parametrazione dei contributi a fondo perduto che consenta di incrementare il sostegno. Lo scopo è quello di centrare meglio l’obiettivo, ossia aiutare maggiormente le piccole attività ed i settori più colpiti dalla crisi Covid negli ultimi mesi.
Per evitare di allungare i tempi di verifica dei requisiti (se si introducesse un parametro tarato sui costi fissi sarebbe necessaria una istruttoria), i tempi di accredito sarebbero maggiori rispetto a quelli promessi, per cui è probabile che si procederà con un incremento dell’aliquota di ristoro, con percentuali maggiori per i soggetti più in difficoltà, che generalmente corrispondono a quelle di minori dimensioni e fatturato.
Il Sostegni bis vuole però essere anche un provvedimento di rilancio, per cui è previsto, per le imprese con turnover sopra i 10 milioni, il rifinanziamento del fondo da 200 milioni per settori strategici e particolarmente danneggiati dalle restrizioni anti Coronavirus. In particolare fiere, turismo e tessile.
Anche per quanto concerne misure di proroga nel decreto Sostegni bis sono previsti meccanismi maggiormente selettivi. Ad esempio per il blocco degli sfratti, che non deve finire per penalizzare i proprietari, per cui sarà probabilmente limitato alle attività più in crisi mentre al contempo dovrebbe essere previsto un credito d’imposta sulla scia dell’attuale bonus affitti al 60%. Stesso discorso per la sospensione dei pagamenti fiscali, ma in questo caso i condizionali sono d’0bbligo perché è necessario prima valutare le risorse per disporre una proroga.
Certo, ci sono settori particolarmente colpiti, che necessitano attenzione, come quello di giochi e scommesse. E poi ci sono le tasse locali legate a quei servizi sospesi o ridotti a causa dei decreti Covid, dalla TARI al canone per occupazione del suolo pubblico: per le attività in zona rossa o comunque con il vincolo di apertura, è prevista una riduzione o una temporanea abolizione. Su questi aspetti, in realtà, potrebbero già intervenire gli emendamenti al Decreto Sostegni.