Previsto entro fine settimana, il decreto Sostegni continua invece a farsi attendere, con un ulteriore slittamento a metà marzo. La numerosità e complessità degli aiuti economici di contrasto alla crisi Covid e delle agevolazioni e tutele per imprese e lavoratori sarebbe la causa principale del ritardo, per molte attività ancor più penalizzante considerate le chiusure 2021 che non hanno trovato ristoro immediato. Un provvedimento molto atteso, dunque, in particolare da PMI e Partite IVA, perché conterrà i nuovi indennizzi per le attività danneggiate da Covid, di qualunque settore.
E per questi stessi soggetti è attesa anche una rottamazione dei debiti emersi dai controlli automatici sulle dichiarazioni fiscali, oltre ad un maxi stralcio delle cartelle minori che dovrebbe comprendere anche le quote oggetto di definizione agevolata.
Sullo sfondo, la proroga della cassa integrazione con causale Covid e del blocco sui licenziamenti. Previsto anche il rifinanziamento del RdC e REm. Insomma, un quadro ampio e articolato di misure, che richiedono conteggi (sulle risorse da stanziare, per non lasciare fuori potenziali beneficiari) e azioni coordinate tra i vari ministeri.
Bonus, ristori, tutele
Le anticipazioni sui contenuti restano quelle illustrate nei giorni scorsi. Per prima cosa ristori basati sulla perdita di fatturato dell’intero 2020 (potrebbero essere estesi ad una platea di beneficiari molto ampia, fino a 10 milioni di fatturato annuo), e in parallelo misure di sostegno per settori più colpiti dalla misure anti Covid (come il turismo), oltre al probabile rinnovo dei bonus INPS per categorie di lavoratori (come gli stagionali). Si parla di tre mensilità da mille euro ciascuna.
Sul fronte lavoro, sono stati annunciati congedi parentali per i genitori degli studenti in DAD (didattica a distanza) a causa della chiusura delle scuole o per quarantena, nuovi ammortizzatori sociali utilizzabili per l’intero 2021 e proroga del blocco dei licenziamenti (il termine ritenuto più probabile è il 30 giugno). Su questo punto, il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha spiegato in audizione al Senato che:
per i lavoratori che dispongono di strumenti ordinari sarà legata ad un termine che sarà definitivo; per coloro non coperti da strumenti ordinari sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali.
Pace fiscale
E poi la pace fiscale, con davvero tante misure al vaglio (di cui solo poche, al momento, sono date per certe): di sicuro c’è la proroga dello stop alla riscossione, mentre il condizionale è ancora d’obbligo sulla maxi sanatoria delle cartelle emesse fra il 2000 e il 2015 al di sotto di una certa cifra (si parla di 5mila euro ma ci sono varie ipotesi sul tetto applicabile), ancor di più sulla rottamazione quater per le Partite IVA, riservata soltanto an alcuni casi (rottamazione della sola imposta dovuta a seguito di controlli automatizzati, sulle dichiarazioni per gli anni d’imposta 2017 e 2018).
Infine le tempistiche. Il decreto era atteso entro il 12 marzo ma il boom dei contagi Covid (e la conseguente necessità di definire un nuovo DPCM o quanto meno misure ulteriormente restrittive rispetto a quelle in vigore attualmente) potrebbe aver ulteriormente rallentato i tempi di Governo, impegnato su più fronti (non ultimo, il confronto con le Regioni per l’aggiornamento del Piano Vaccini anti Covid).
Il Governo, oltre che a questo decreto, sta infatti lavorando anche alle misure anti Covid: gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da molti impegni in questo senso (parere del Cts, riunioni del Governo, consultazione con le Regioni), con un provvedimento che potrebbe arrivare già nelle prossime ore, con un nuovo giro di vite in parallelo o di poco successivo (se si rispetterà la promessa di non imporre nuovi divieti senza adeguato preavviso) alle prossime collocazioni cromatiche delle Regioni. Dunque, la prima data utile per il CdM di approvazione del Dl Sostegni sembra essere lunedì 15 marzo o i giorni immediatamente seguenti.