Per la prima volta da due mesi l’indice RT sale sopra il livello di guardia per il rischio contagio Covid. L’indice che misura il numero di contagi per ogni positivo è a quota 1,06. In aumento rispetto alla settimana precedente. Il consueto report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) del venerdì, in base al quale si decidono i cambi di colore per le Regioni, indica che «dopo un periodi di crescita si osserva una netta accelerazione» del virus. La mappa cromatica delle Regioni riflette il peggioramento e l’Italia si colora sempre più di rosso e arancione. La Campania passa in zona rossa, mentre diventano arancioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Resta arancione l’Emilia Romagna, che era a rischiio zona rossa, ma ci sono ordinanze restrittive con mini zone rosse e arancione scuro. La Lombardia è già in zona arancione rafforzata, per ordinanza del Pirellone, mentre il Piemonte resta arancione ma anche qui ci sono mini zone rosse e si valutano nuove chiusure delle scuole.
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Aumento contagio Covid
Partiamo dal report dell’ISS. L’indice RT è a quota 1,06 in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 per la prima volta in sette settimane. Salgono anche il tasso di pazienti nelle terapie intensive (26% vs 24% della scorsa settimana) e il numero di ricoveri in aree mediche, a 19mila 570 dal precedente da 18mila 295. Infine, si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (41mila 833 vs 31mila 378 la settimana precedente), mentre scende la percentuale di quelli rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (28,8% vs 29,4%). Sono segnali di un’impennata nella diffusione che si allarga rispetto alla catena di contagio che parte dai casi positivi e dai focolai già individuati.
Cambi di colore per le Regioni
I cambi cromatici vedono parecchie retrocessioni in zona rossa e arancione. In pratica, restano in zona gialla Liguria, Valle d’Aosta, Calabria, Puglia e Sicilia, mentre la Sardegna resta bianca. In zona rossa, a Molise e Basilicata si aggiunge la Campania.
Restano arancioni Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, a cui si aggiungono Veneto e Friuli Venezia Giulia. In questi territori ci sono molte ordinanze regionali restrittive. La Lombardia dal 5 al 14 marzo istituisce la zona arancione rafforzata su tutto il territorio, chiudendo le scuole. Il Piemonte ha 23 mini-zone rosse, e sta a sua volta valutando la chiusura delle scuole dalla seconda media in poi dal lunedì 8 marzo per 15 giorni (l’annuncio è già stato fatto dal presidente Alberto Cirio). In Emilia Romagna, province di Bologna e Modena in zona rossa dal 4 al 21 marzo, quelle di Reggio Emilia, Rimini, Ravenna, l’area del Cesenate e 14 Comuni della provincia di Imola sono arancioni scuro. In Toscana, mini zone rosse le province di Siena e Pistoia, e il Comune di Cceina, nel livonerse.
Regole DPCM
Ricordiamo che i passaggi cromatici, ufficializzati venerdì 5 marzo, sono operativi da lunedì 8 marzo. E che, in base al nuovo DPCM in vigore da sabato 6 marzo, ci sono delle modifiche per le attività economiche: in zona rossa chiudono parrucchieri, centri estetici e barbieri, in tutte le zone viene mitigato il divieto di asporto di bevande dopo le 18, che resta solo per bar, pub e birrerie, ma non per le enoteche.