Il DPCM con le regole Covid dal 6 marzo al 6 aprile riproporrà l’attuale sistema a fasce e il Governo si impegna a risarcire le attività penalizzate dalle restrizioni con immediati ristori. Questi i punti fondamentali della relazione in Senato del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha anche fatto il punto sulla campagna vaccinale fornendo rassicurazioni sugli approvvigionamenti e la copertura contro le varianti del Coronavirus. Nel frattempo, la diffusione sul territorio continua a peggiorare e ci sono territori che autonomamente applicano misure restrittive. Ci sono micro zone rosse oppure arancione scuro in Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Sicilia.
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Nuovo DPCM dal 6 marzo
In vista c’è un nuovo DPCM: quello attualmente in vigore scade il 5 marzo. Il provvedimento, spiega Speranza, «sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile». Resterà il meccanismo di fasce di rischio, con una novità: le ordinanze nazionali «d’ora in avanti andranno in vigore a partire dal lunedì», come quelle sub-regionali, assunte sotto la responsabilità degli amministratori territoriali. Il ministero ha ricordato che i confini regionali restano comunque chiusi in tutto il Paese fino al 27 marzo e ha sottolineato l’importanza nelle mini zone rosse e arancione scuro per circoscrivere immediatamente i focolai che emergono sul territorio.
Altro elemento chiave: «l’impegno del Governo a promuovere congrui ristori per quelle attività economiche ed imprenditoriali, che stanno pagando a caro prezzo le misure di contenimento e di mitigazione». Da capire se il riferimento è al Decreto Ristori 5 o ad altro tipo di provvedimento da adottare in concomitanza con le future restrizioni.
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Mappa mini lockdown
Partiamo dall’attuale situazione sul territorio. Come è noto, al momento non ci sono regioni rosse mentre sono arancioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Molise, Toscana, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento. Tutte le altre sono gialle. Come detto, però, in molte sono state previsti lockdown locali in aree in cui si concentrano focolai di virus. Eccole:
- Lombardia: zona arancione rafforzata, dal 23 febbraio al 2 marzo, nella provincia di Brescia, in otto comuni della provincia di Bergamo (Viadanica, Adrara San Martino, Predore, Sarnico, Villongo, Gandosso, Credaro, Castelli Calepio), a Soncino, provincia di Cremona. Zona rossa, fino al 3 marzo, a Bollate (Milano), Viggiù (Varese) e Mede (Pavia).
- Emilia Romagna: zona arancione scuro dal 25 febbraio all’11 marzo a Imola, e in altri 13 comuni delle province di Imola e Ravenna. Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme.
- Liguria: non ci sono zone rosse o arancione, ma alcune ordinanze restrittive nei distretti di Ventimiglia e Sanremo (scuole chiuse).
- Umbria: zona rossa per l’intera provincia di Perugia, e il comune di San Venanzo, nella provincia di Terni.
- Abruzzo: zona rossa fino al 28 febbraio per le province di Chieti e Pescara, e dal 25 febbraio al 7 marzo in sei comuni della provincia dell’Aquila (Ateleta, Campo di Giove, Cansano, Pacentro, Roccacasale e Ortona dei Marsi).
- Molise: mini zone rosse in molti comuni. Termoli, Acquaviva Collecroce, Casacalenda, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Mafalda, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Portocannone, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna, Ururi, Bonefro, Lupara, Montelongo, Morrone del Sannio e Provvidenti.
- Sicilia: zona rossa a San Cipirello e San Giuseppe Jato, nel palermitano.
Restrizioni aggiuntive locali
Molto in sintesi, nelle zone arancioni rafforzate vengono in genere chiuse le scuole e possono essere previste altre limitazioni, mentre le mini zone rosse adottano un lockdown più severo, con divieto di spostamenti e apertura solo delle attività essenziali. In ogni caso, su queste mini zone arancioni rafforzate e rosse, le regole sono contenute nelle rispettive ordinanze locali, che quindi vanno sempre consultate per capire quali sono le misure anti-Covid da seguire.
Campagna vaccini
E veniamo alle informazioni fornite dal ministero Speranza in Senato. Due i punti chiave: con il progressivo aumento delle consegne dei vaccini, il Covid è destinato ad essere arginato, ha spiegato il ministro, definendo questo «un messaggio di ragionata fiducia sul nostro futuro». In secondo luogo, «non possiamo assolutamente abbassare la guardia», non ci sono le condizioni «per allentare le misure di contrasto alla pandemia».
I dati sul contagio Covid forniti da Speranza: «in Europa, ci avviciniamo alla soglia di un contagiato ogni 10 abitanti e siamo ad un deceduto ogni 530 abitanti», «nel mondo, siamo a 112 milioni di casi confermati dall’inizio della pandemia e a 2,5 milioni di persone che hanno perso la vita». Il tasso di contagio in Italia «è attualmente migliore rispetto a quello di numerosi altri Paesi europei, ma i dati epidemiologici vanno letti nella loro progressiva evoluzione, e non staticamente», ci sono per la terza settimana consecutiva «segnali di tendenza a un graduale incremento dell’evoluzione epidemiologica», le terapie intensive in cinque Regioni sono sopra la soglia critica del 30%, (la media nazionale è al 24%), «negli ultimi giorni si consolida un aumento complessivo del numero delle persone ricoverate». Molto in sintesi, «l’RT si avvia con le misure attualmente in vigore, a superare la soglia di 1».
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Sulla campagna vaccinale l’obiettivo è accelerare le operazioni, le Regioni stanno rafforzando la propria capacità organizzativa, stanno attrezzando sempre più punti di vaccinazione, il sistema informatico funziona adeguatamente e si procede a un ulteriore miglioramento della logistica di supporto. Decisiva la consegna puntuale delle dosi opzionate, l’Italia sta «esercitando il massimo di pressione nei confronti delle aziende produttrici affinché si trovino soluzioni necessarie al fine di aumentare la produzione dei vaccini», ed è al lavoro da tempo «per verificare concretamente la possibilità di mettere a disposizione impianti farmaceutici italiani per accelerarne la produzione». Il ministro ha ricordato che la campagna vaccinale al momento si sta occupando degli ultra80enne ed è stata avviata per il personale scolastico, rivolge un «messaggio di fiducia e di speranza» ai milioni di italiani in attesa del vaccino.