Il premier incaricato Mario Draghi incassa il sostegno delle parti sociali, ascoltate in sede di consultazioni per formare il Governo. Dopo il secondo giro con le forze politiche, infatti, anche i rappresentanti di amministrazioni locali, del mondo delle imprese, del lavoro e le organizzazione ambientaliste sono state ascolta, così da poter avanzare idee e richieste. Ora si attende che Draghi sciolga la riserva, con la possibilità che il nuovo esecutivo sia ufficializzato entri fine settimana, ma non si escludono slittamenti visti alcuni nodi politici da sciogliere, in primis quello M5S.
Il nodo M5S
Il problema di fondo restano i dissidi all’interno del Movimento 5 Stelle. Dopo la seconda consultazione con Draghi, il fondatore Beppe Grillo si è detto possibilista ed ha convocato la base su piattaforma Rousseau per verificare il sostegno alla scelta Draghi. Voto poi sospeso in attesa di maggiori dettagli sul prossimo Governo per il quale Grillo ha richiesto (e pare ottenuto) anche un super-ministero della Transizione ecologica.
Tutto questo rallenta Draghi, che poteva salire al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella già stasera per sciogliere la riserva e passare alla scelta dei ministri. Prima di questo passo, però, Draghi deve poter sapere quali forze di maggioranza sosterrebbero l’esecutivo in Parlamento. Dunque, un circolo vizioso che dovrebbe risolversi entro domani, dal momento che il voto dovrebbe partirà giovedì 11 febbraio, dalle 10 alle 18.
Le parti sociali
In attesa di sviluppi sul fronte del dibattito politico, Draghi ha dedicato la giornata alle parti sociali. In mattinata, ha ricevuto i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, ABI (banche italiane), ANIA (assicurazioni) Confindustria, Confapi, e nel pomeriggio ha proseguito con i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, Ugl, con altre rappresentanze delle PMI, ovvero Unioncamere, Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato – CNA – Casartigiani, Alleanza delle Cooperative, e infine ha dedicato le ultime consultazioni alle associazioni ambientaliste, WWF Italia, Greenpeace Italia, Legambiente, e al Terzo Settore.
La decisione di colloquiare con le associazioni ambientaliste è un fatto che vale la pena sottolineare. E’ già relativamente inusuale che il capo del Governo inserisca le parti sociali nelle consultazioni per formare il Governo. Ma il coinvolgimento del mondo ambientalista è ancor più rilevante, rappresentando un segnale forte sull’orientamento del prossimo esecutivo nei confronti dei temi della sostenibilità.
Per quanto riguarda i commenti delle parti sociali, si registra un generale sostegno, e una serie di richieste.
Confindustria chiede una grande alleanza pubblico-privato per moltiplicare gli investimenti, Confapi sottolinea l’esigenza di valorizzare la capacità imprenditoriale della piccole e media industrie private, i sindacati si concentrano sul sostegno all’occupazione e chiedono la proroga del blocco dei licenziamenti.