Approvato in via definitiva dall Parlamento Europeo il regolamento di governance del Recovery Fund, ossia il Recovery e Resilience Facility (RRF) che definisce obiettivi, risorse e modalità di accesso e di utilizzo del fondo europeo da 672,5 miliardi di euro, per supportare gli Stati Membri della UE nei programmi di contrasto al Covid e di rilancio economico per la ripresa dopo la grave crisi scaturita a seguito del dilagare della pandemia.
Secondo il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, l’approvazione del RRF è un passo storico ed un’opportunità unica da cogliere per cambiare le nostre economie, per il bene di tutti i cittadini europei. Stesso entusiamo espresso anche dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen:
Mentre i vaccini ci aiutano a uscire dalla crisi sanitaria, la Recovery and Resilience Facility porterà 672,5 miliardi di euro per sostenere l’uscita dalla crisi economica di persone, imprese e comunità.
Il voto pieno (approvazione a larga maggioranza con 582 favorevoli, 40 contrari e 69 astenuti) ha visto anche il primo simbolico sì compatto della Lega al Governo Draghi e ad una politica europeista oggi molto lontana dal clima di austerity che dominava le strategie di gestione della precedente crisi economica e che ruota attorno al programma Next Generation EU. Voto favorevole anche per PD, M5S, Forza Italia e Italia Viva. Come prevedibile ed annunciato. Fratelli d’Italia ha invece optato per l’astensione.
Nei prossimi giorni è dunque attesa la ratifica del Consiglio europeo. Successivamente, l’entrata in vigore ufficiale. Il Dispositivo prevede fondi per 672,5 miliardi di euro da erogare entro il 2027. Di questi, 312,5 miliardi saranno sussidi mentre 360 miliardi di euro saranno distribuiti in forma di prestiti a tasso agevolato.
=> Recovery Fund: come funzionano gli aiuti UE all'Italia
Per accedere al Recovery Fund, dunque, ogni Stato Membro dovrà presentare entro aprile il proprio Recovery Plan, o meglio il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Soltanto dopo la sua approvazione da parte del Consiglio UE (previa valutazione positiva della Commissione Europea), ciascun Governo potrà attingere ad un anticipo del 13% della somma totale destinata al Paese. Come noto, all’Italia spettano in tutto 209 miliardi circa, per cui la prima erogazione (che potrebbe arrivare già a giugno) consterà di circa 27 miliardi.
Le successive tranche di risorse saranno invece erogate ogni sei mesi in base al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Recovery Plan. Ecco perché è cruciale che il Piano risulti dettagliato, convincente e soprattutto realmente sostenibile.