Anche Confapi ha preso parte alle audizioni presso le Commissioni Bilancio e Attività produttive della Camera sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Nell’occasione, il presidente Maurizio Casasco ha definito il Recovery Fund:
un’occasione imperdibile per la modernizzazione del sistema produttivo italiano e l’accelerazione verso un’economia sempre più green, digitale e competitiva.
Dal PNRR le riforme di sistema
L’incontro con parti sociali e le associazioni di categoria è in questo momento a dir poco strategico, considerato anche il nuovo Governo in via di formazione. Un momento in cui sembrano anche “riaprirsi i giochi” sul Recovery Plan italiano, così da mettere a frutto le risorse europee nel modo più efficace possibile. Come ribadito in più occasioni da Casasco:
il mondo delle piccole e medie industrie private è pronto a fare squadra con le altre parti sociali e le istituzioni per mettere a terra i progetti del PNRR. È lo stesso spirito alla base della nostra proposta di portare avanti le vaccinazioni in azienda per rispondere all’esigenza primaria di coniugare salute, sicurezza ed economia.
Non bisogna dimenticare però – aveva già ricordato Casasco nei giorni scorsi – che i fondi erogati da Bruxelles in questo contesto sono sono “incentivi a pioggia”. Anzi: vanno impiegati per attuare le riforme più urgenti.
Welfare e sistema pensionistico sostenibili ed efficienti, una Pubblica amministrazione rinnovata grazie a digitalizzazione, meritocrazia e svecchiamento del suo personale, una riforma della giustizia civile finalmente in grado di creare un clima favorevole agli investimenti.
Per Casasco, dunque, è necessario intervenire subito su fattori chiave per il Paese: Welfare, PA e Giustizia. E sullo sfondo, Confapi propone un piano di formazione per riqualificare chi perderà inevitabilmente il lavoro in un mercato dalle dinamiche evolutive sempre più votate all’innovazione.
Confapi ha fatto presente in sede parlamentare, così come negli incontri con il governo, la necessità di un grande piano di formazione orientato a soddisfare la domanda crescente di nuove competenze innovative, in linea con gli scenari economici e produttivi che stanno emergendo. Bisognerà trovarsi pronti a riqualificare i lavoratori la cui esperienza tende ad essere obsoleta e ad affrontare la crisi occupazionale che si determinerà con la fine del blocco dei licenziamenti.
Un altro punto “da segnare in agenda”, secondo Confapi, è l’opportunità di agevolare – anche fiscalmente – le reti di impresa. Anche indirizzando le risorse del Recovery Fund per il finanziamento di un programma organico sullo stile delle “French tech” del Governo Macron, equiparando gli investimenti delle aziende in nuove startup agli investimenti e in ricerca e sviluppo (con le relative agevolazioni).
Come evidenzia la nota stampa a margine dell’audizione di Casasco, “Casasco apprezza l’intenzione del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi di incontrare le parti sociali in questa fase di costruzione del suo governo”.
Confapi – che dal 1947 rappresenta le piccole e medie industrie private italiane, sottoscrivendo con i sindacati Cgil, Cisl e Uil 13 contratti nazionali di categoria, a cui fanno riferimento oltre 80mila imprese e quasi un milione di lavoratori, secondo i dati certificati dall’Inps in sede di accordo sulla rappresentanza – è pronta a collaborare per il rilancio del Paese discutendo non solo di Recovery Fund, ma anche di tutte le proposte utili al sistema produttivo che la Confederazione rappresenta.