Nuove misure anti Covid per gli spostamenti tra paesi UE, decise dalla Commissione Europea in considerazione dell’andamento dei contagi. I commissari Didier Reynders (Giustizia) e Ylva Johansson (Affari interni) hanno presentato le nuove regole, anticipando sia le zone rosso scuro – in cui rientrerebbero anche alcune regioni d’Italia, oltre ad ampie zone di Spagna e Portogallo, Francia, Germania e Paesi Scandinavi – con restrizioni specifiche, sia le nuove limitazioni volte a limitare il più possibili viaggi e trasferte non essenziali.
La ratio delle misure previste per i viaggi in Europa è la seguente: vanno ridotti il più possibile gli spostamenti non essenziali ma senza chiudere le frontiere, in modo da salvaguardare il funzionamento del mercato interno e gli spostamenti necessari (per motivi di cura, di lavoro, di famiglia).
Per conoscere la classificazione le prime zone rosse scuro bisogna attenderne la comunicazione ufficiale, in base al monitoraggio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). In questo momento, l’Europa è quasi interamente in zona rossa, con l’eccezione di Finlandia e Norvegia arancioni, e della Grecia quasi interamente arancione e in parte verde. In ogni caso, per l’Italia è stato anticipato che diverranno rosso scuro Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, provincia di Bolzano.
La mappa cromatica europea riguarda solo le regole da seguire in caso di viaggi fra Paesi UE. Era già prevista, in questo senso, una suddivisione cromatica delle aree europee, con zone verdi, arancioni e rosse. Ora viene aggiunta la zona rosso scuro (dark red), che prevede un ulteriore livello di rischio. E, di conseguenza, nuovi obblighi precauzionali in caso di viaggi: bisogna fare un tampone prima della partenza e sottoporsi a quarantena all’arrivo. Anche nelle altre zone (verdi, arancioni o rosse), la UE raccomanda di fare un maggior uso di test prima della partenza (ma senza obbligo, previsto solo per i trasferimenti dalle zone rosso scuro) e al ritorno.
Meno stringenti gli obblighi per chi vive vicino ai confini, in particolare per i lavoratori transfrontalieri, che non hanno l’obbligo di quarantena, e non devono fare un test ogni volta che varcano la frontiera, ma con una frequenza diversa (che in ogni caso deve essere adeguata). Niente obblighi ulteriori nemmeno per i lavoratori dei trasporti, e per le persone in transito.
Attenzione: si tratta di norme che non impattano sulle regole italiane. In altri termini, dentro tali Regioni italiane continuano ad applicarsi le norme previste dal Dpcm 14 gennaio e dagli altri provvedimenti del Governo, con la ormai nota suddivisione in zona rosse (ad oggi Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia), arancioni ((Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta ) e gialle (Toscana, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento).