Stato d’emergenza prorogato fino al 30 aprile, nel nuovo DPCM una zona bianca a basso rischio e quella gialla rafforzata (confini regionali chiusi e stop al take away nei bar dalle 18) ma apertura dei musei. Sono le anticipazioni del Ministro della Salute, Roberto Speranza, fornite alle Camere nell’aula di Montecitorio, dove ha illustrato la situazione dei contagi da Coronavirus ed il peggioramento di tutti i parametri, scenario che richiede quindi nuove misure restrittive.
Proroga stato emergenza
La gravità della situazione, impone una prima scelta, per altro attesa. Il dubbio era soltanto legato alla data che sarebbe stata scelta (marzo, aprile o luglio). Si è optato per un compromesso.
Il Governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza.
Un passaggio che «consente all’architettura istituzionale dell’emergenza, impegnata in queste ore anche nella campagna di vaccinazione, di continuare ad esercitare le sue funzioni ed il suo fondamentale lavoro».
DPCM dal 16 gennaio: nuove zone e regole
Sul nuovo DPCM, che sostituirà quello in scadenza il 15 di gennaio Speranza anticipa:
- in zona gialla, divieto di spostamenti tra regioni ma riapertura musei;
- per tutti, asporto dai bar fino alle 18 e a casa massimo due invitati non conviventi (più minori e disabili);
- nuova zona bianca («con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio basso») con le sole limitazioni di base (distanziamento e mascherine).
In pratica, in zona bianca niente limitazioni per le attività economiche (nemmeno quelle che restano chiuse anche nelle aree gialle), libertà di spostamento anche fuori Regione, probabilmente niente coprifuoco. «È difficile che questa area possa scattare nel breve, ma iniziamo a indicare un percorso di speranza per i mesi a venire», sottolinea il Ministro.
Il nuovo DPCM entrerà in vigore da sabato 16 gennaio. Fino a venerdì 15 restano le regole anti Covid attuali. Al momento ci sono cinque regioni in zona arancione (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia), e tutte le altre in zona gialla. Venerdì 15 si conosceranno le nuove fasce basate sul monitoraggio e già ci sono diverse Regioni (fra cui Lombardia e Veneto) che molto probabilmente passeranno in zona rossa, molte altre diventeranno arancioni.
Il piano vaccini
Infine, il punto sui vaccini. Somministrate finora circa 800mila dosi (siamo in testa in Europa) ma è solo l’inizio». A più riprese Speranza si rivolge a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, per continuare a fare squadra su questo fronte, lasciando fuori «dalla quotidiana polemica politica la campagna nazionale di vaccinazione».
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La situazione attuale: «due vaccini sono stati approvati dall’EMA e dall’AIFA: il vaccino di Pfizer BioNTech il 23 dicembre e quello di Moderna il 6 gennaio. Riceviamo per il primo trimestre dell’anno da Pfizer 470mila dosi a settimana e da Moderna un milione e 300mila dosi in tutto il primo trimestre. Sulla base delle informazioni attualmente in nostro possesso, l’EMA può procedere all’autorizzazione del terzo vaccino a partire dalla fine di gennaio: una data segnata in rosso sul nostro calendario è quella del 29 gennaio. Con il vaccino di AstraZeneca avremo naturalmente a disposizione altre dosi fondamentali per la nostra campagna di vaccinazione. E sempre nel primo trimestre dell’anno è attesa l’autorizzazione per il vaccino di Johnson & Johnson». Ci sono poi ulteriori forniture in vista di vaccini Pfizer BioNTech e Moderna. E continuano le sperimentazioni del vaccino italiano ReiThera, ancora in fase 1.