Nuova bozza per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ossia la versione italiana del Recovery Plan con la roadmap e la ripartizione delle risorse UE del Recovery Fund per la ripartenza economica post-Covid. Nell’ultima ultima versione del documento (che aggiorna quella portata in CdM lo scorso 8 dicembre), si delinea il cronoprogramma di realizzazione dei progetti, in base alle milestone e ai target nell’ambito dei quali saranno sviluppati i diversi progetti, tra incentivi (55 mld di euro) e investimenti (127 mld) o forme ibride (per la restante quota parte).
Rispetto ai 52 macro–progetti (articolati in circa 120 interventi) del Recovery Plan secondo la bozza attuale (che da 133 pagine è lievitata a 153), si razionalizzerà però intorno ai quattro principali pillar: Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, Transizione ecologica, Infrastrutture e Sanità.
Sulla graticola ci sono molti progetti “minori”, che potrebbero trovare differente fonte di finanziamento (dall’agricoltura digitale al piano Editoria 5.0). Resterebbero invece confermati il Superbonus al 110% in Edilizia (22,4 miliardi), la realizzazione del Centro di ricerca sulla Cybersecurity, il Patent Box sulla proprietà intellettuale (5,8 mld), gli incentivi per rifinanziare le misure a sostegno dell’Internazionalizzazione (450 mln), con nuovi fondi per la Banda Ultralarga e il 5G (destinati a dare una svolta nella battaglia al digital divide) e per gli eco-incentivi ai veicoli meno inquinanti.
=> PNRR: linee guida di Governo sulle riforme 2021
Milestone del Recovery Plan
Le sei aree di intervento (milestones ) e i relativi 17 cluster target da raggiungere (attraverso specifici interventi) sono per ora i seguenti.
- Digitalizzazione e innovazione, competitività e cultura: Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione; Innovazione, competitività, digitalizzazione 4.0 e internazionalizzazione; Cultura e Turismo.
- Rivoluzione verde e transizione ecologica: Impresa Verde ed Economia Circolare; Transizione Energetica e Mobilità Sostenibile; Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; Tutela del territorio e della risorsa idrica.
- Istruzione e ricerca: Potenziamento della didattica e diritto allo studio; Dalla ricerca all’impresa.
- Infrastrutture per la mobilità sostenibile: Alta velocità di rete e connessioni stradali sicure; Intermodalità e logistica integrata.
- Parità di genere, equità sociale e territoriale: Parità di genere; Giovani e Politiche del Lavoro; Vulnerabilità, Inclusione sociale, Sport; Interventi speciali di coesione territoriale.
- Salute: Assistenza di prossimità e telemedicina; Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria.
=> Recovery Plan in Europa: cosa prevede la UE
La nuova bozza del Recovery Plan italiano è destinato ad un nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri, per approvazione definitiva prima di essere sottoposto a Bruxelles. Il testo subirà inevitabilmente ulteriori cambiamenti, a fronte dell’acceso dibattito tecnico e politico in corso.