Dopo la trasformazione in unico testo di legge per i primi quattro decreti Ristori, il Governo studia un nuovo provvedimento con indennizzi economici alle attività colpite dal Covid, probabilmente con un meccanismo diverso rispetto a quello dei codici Ateco. L’ipotesi è di definire risarcimenti anche per autonomi e Partite IVA non costrette a chiudere o limitare l’attività ma che hanno comunque subito importanti perdite di fatturato nel corso del 2020 a causa del Covid.
Dunque, un Ristori 5 a inizio 2021 con indennizzi e contributi legati alle perdite e non alla tipologia di attività, ammettendo anche i professionisti iscritti alle casse di previdenza private. E con nuove proroghe fiscali, forse anche l’eliminazione degli acconti al momento slittati a marzo e aprile.
Su tutti questi punti, è bene sottolinearlo, il dibattito è pienamente in corso e dunque non ci sono certezze sulla strada che alla fine l’Esecutivo deciderà di intraprendere. Fra l’altro, nel frattempo sarà approvata la Legge di Bilancio 2021, rimodulata con nuove agevolazioni per determinati settori produttivi, ad esempio l’Automotive.
Anticipazioni sul Ristori 5
La certezza è che il Ristori cinque dovrà calibrare nuovi indennizzi e misure fiscali per gli operatori economici, in parte rinforzando le misure già precedentemente previste, in parte (questo è il capitolo più complesso) allargando la platea degli aventi diritto.
Il piatto forte del Ristori 5 saranno i nuovi indennizzi e le misure fiscali. Sul primo aspetto non ci sono al momento ulteriori dettagli, ma nell’ambito della conversione in legge del decreto Ristori, sono stati approvati diversi ordini del giorno che impegnano il Governo a provvedere a questo capitolo.
Sta di fatto che finora alcune categorie di lavoratori iscritti alla gestione separata INPS non hanno ottenuto alcun bonus, ragion per cui si potrebbe valutare per loro una somma una tantum da mille euro sulla scorta degli esempi fin qui seguiti nei precedenti decreti Covid. Per non parlare delle professioni ordinistiche, che da tempo chiedono aiuti in questo senso.
Per quanto riguarda le scadenze fiscali prorogate ad aprile, potrebbero essere definitivamente cancellate. Vorrebbe dire niente acconto IRPEF, IRES o IRAP per imprese e professionisti che nel 2020 hanno subito un calo di fatturato pari almeno al 33%, oppure che si sono trovati nelle zone rosse previste dai DPCM anti-Covid, o nel caso di bar e ristoranti nelle zone arancioni.
Nel frattempo, il testo del primo Ristori, in cui sono confluiti anche i successivi tre provvedimenti del Governo, è alla Camera, per approvazione definitiva prevista entro venerdì 18 dicembre. Lunedì 21, invece, è attesa in Aula il testo della Legge di Bilancio 2021, attualmente all’esame della commissione.