Le misure anti Covid non bastano a limitare i contagi: il Governo prepara una stretta di Natale che scoraggi assembramenti da shopping e rimpatriate durante le feste. Per questo è atteso nelle prossime ore un nuovo Dpcm. Quello attualmente in vigore è valido fino al 15 gennaio ma sono in arrivo nuovi paletti. Lo anticipa lo stesso premier, Giuseppe Conte:
Abbiamo già predisposto un piano dedicato specificamente alle feste natalizie. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare ad ogni costo una terza ondata.
Ipotesi deroghe
L’Italia è quasi tutta zona gialla (tranne cinque regioni), con spostamenti liberi fino alle 22 e bar e ristoranti aperti fino alle 18. Le restrizioni dal 20 dicembre al 6 gennaio prevedono però chiusura dei confini tra regioni e, nei giorni rossi, divieto di spostarsi fuori Comune. Su questo fronte si pensa ad una deroga per i piccoli centri fino a 5mila abitanti: ci si potrà spostare fuori dal Comune restando però entro una distanza di 30 km.
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Il Comitato Tecnico Scientifico insiste però sulla necessità di inasprire le misure di distanziamento sociale perché il rischio di terza ondata di Coronavirus a gennaio, con le “libertà” concesse in zona gialla, viene considerato evidentemente troppo alto. Di seguito le proposte esaminate.
- Tutta l’Italia: in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi (vigilia, Natale, Santo Stefano, 31 dicembre, Capodanno, 5 e 6 gennaio).
- Zona arancione: coprifuoco anticipato per due settimane fra Natale e l’Epifania (con chiusura bar e ristoranti).
Ipotesi stretta
Il Governo deve fare una scelta in tempi veloci. Quale che sia la soluzione, l’idea è di introdurre un elemento di flessibilità che non penalizzi eccessivamente chi vive nei piccoli centri. Ma, contestualmente, bilanciare l’apertura con una nuova stretta per tutti.
Ad esempio prevedendo misure da zona rossa nelle giornate prefestive e festive, o per l’intero periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio (significa lockdown: non poter uscire, a nessuna ora, senza autodichiarazione che motivi lo spostamento) oppure regole da zona arancione (con libertà di movimento nel proprio comune nell’ambito dell’orario di coprifuoco) per il medesimo periodo. In entrambe le ipotesi, dovrebbero nuovamente chiudere bar e ristoranti, che possono tenere aperti con il servizio al tavolo fino al 18 solo nelle zona gialle. Infine, si discute anche dell’eventualità di anticipare il coprifuoco, che attualmente inizia alle 22. In definitiva, al momento è difficile andare molto oltre le ipotesi, ma sembra certa la nuova stretta sul Natale.
RT e mappa delle zone
Per pianificare un periodo di maggiori libertà l’indice di contagio dovrebbe scendere sotto 0,5, mentre al momento siamo intorno a 0,8. Ricordiamo che al momento non c’è nessuna regione in zona rossa: l’Italia è quasi tutta gialla, ad eccezione delle cinque regioni arancioni: Abruzzo, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d’Aosta.