La richiesta arriva dalle maggiori associazioni delle imprese del commercio, tutte d’accordo su un punto: mancano le infrastrutture per assicurare il successo dell’iniziativa, per cui sarebbe opportuno un provvedimento di proroga.
Sicuramente sulla lotteria degli scontrini (la cui partenza è prevista per il primo gennaio), ma anche per il piano cashback, a regime nel 2021 ma con sperimentazione dall’8 al 31 dicembre.
Lotteria scontrini senza casse telematiche
Confcommercio segnala che solo la metà dei negozi ha le dotazioni per far partire la lotteria degli scontrini e Confesercenti rincara la dose: solo un registratore di cassa su tre è attrezzato per partecipare. Critiche e perplessità arrivano anche dal territorio, ad esempio dalle imprese di Confartigianato. Il dubbio fondamentale è rappresentato dalla difficoltà dei negozianti per gli adempimenti necessari, soprattutto sul fronte dell’adeguamento tecnologico.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel novembre scorso aveva scritto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, per chiedere una proroga rispetto alla partenza della lotteria degli scontrini.
Le motivazioni: sono «necessari interventi di adeguamento tecnico dei registratori telematici già installati che, ad oggi, il mercato non è stato in grado di eseguire su un’ampia platea di soggetti», e un rinvio consentirebbe «una partenza uniforme da parte di tutte le imprese del commercio, evitando distorsioni concorrenziali che, inevitabilmente, andrebbero a colpire gli operatori di minori dimensioni e più deboli». In base ai dati forniti dall’associazione imprenditoriale, solo il 50% dei registratori di cassa è abilitato alla lotteria digitale, e da marzo sono saliti i costi di adeguamento e divenute più complesse le operazioni a causa dell’emergenza Coronavirus.
Confesercenti presenta dati ancora più critici: solo un registratore di cassa su tre è già predisposto. Quindi, «partire a gennaio vorrebbe dire escludere migliaia di attività del commercio, della ristorazione e dei servizi che, anche per l’emergenza Covid, non hanno avuto la possibilità di rinnovare il registratore di cassa o procedere all’adeguamento del vecchio». L’emergenza Covid, prosegue la sigla imprenditoriale, «ha avuto un impatto pesantissimo sulle imprese di vicinato. Tra chiusure forzate, fatturati azzerati e futuro incerto, molte attività non hanno ancora potuto completare gli investimenti necessari a partecipare alla Lotteria dello Scontrino. Anche perché il solo adeguamento dei registratori di cassa costerà alle imprese circa 400 milioni di euro: una cifra difficile da sostenere in questo momento, con la prospettiva di un Natale sotto le attese o addirittura di stop del lavoro per via delle regole di contenimento della pandemia». La richiesta: spostare il termine di almeno sei mesi, quindi non partire prima del luglio 2021.
Non solo: anche le regole vanno riviste, «il meccanismo di vincita è squilibrato, perchè garantisce più possibilità di vittoria a chi emette più scontrini. Un vantaggio evidente per i giganti della grande distribuzione rispetto ai piccoli esercenti, ed un ennesimo elemento distorsivo della concorrenza».
Cashback senza infrastrutture di pagamento
Confesercenti esprime perplessità anche sul cashback, che parte in versione sperimentale l’8 dicembre per entrare a regime il primo gennaio 2021. «Lo strumento è di non immediata comprensione e rischia di essere utilizzato solo dagli utenti più smart. Allo stesso tempo, le infrastrutture per rendere più agevoli i pagamenti elettronici – a partire da banda larga e terminali per pagamenti contactless – sono ancora insufficienti. Così si rischia l’insuccesso dell’iniziativa: forse sarebbe stato meglio prima investire in un’accelerazione del processo di modernizzazione del sistema del commercio, per rendere il cashback più efficace».
Da Confartigianato Marche arrivano ulteriori rilievi: «siamo per l’ennesima volta di fronte ad un adempimento che rischia di mettere in difficoltà le imprese, per la complessità delle operazioni e per l’aggravio di costi», segnala Daniele Zucchini, Presidente Regionale Confartigianato Benessere. Aggiunge Rosetta Buldorini, presidente interprovinciale di Confartigianato Estetica: «il recepimento del codice lotteria che il cliente deve fornire all’esercente comporta oneri molto pesanti in termini di tempo e, trattandosi di un’operazione da compiere manualmente, può essere suscettibile di imprecisioni ed errori, soprattutto se compiuta in momenti concitati dell’attività lavorativa. Se l’acquisizione è invece tramite lettore, questo comporta ulteriori aggravi economici a carico dell’esercente poiché richiede un adeguamento dei registratori telematici con costi non indifferenti. Entro il 31 dicembre tutti i registratori di cassa dovranno essere aggiornati ed adeguati a queste disposizioni, provocando ancora ulteriori costi amministrativi sempre a carico delle imprese».