Il blocco dei licenziamenti sarà prolungato fino al 31 marzo 2021, in parallelo all’introduzione di ulteriori 12 settimane di cassa Covid gratuita, indipendentemente dalle perdite di fatturato, previste in Legge di Bilancio: ecco le due novità dell’ultima ora annunciate dal Premier Giuseppe Conte, che vanno incontro (integralmente) alle richieste dei sindacati sul tema degli ammortizzatori sociali ma che tengono conto anche delle esigenze delle altre parti sociali, Confindustria in testa.
Un messaggio di supporto in un clima di drammatica attesa di uno scenario 4 dell’emergenza Coronavirus sempre più vicino:
un messaggio a tutto il mondo lavorativo di certezza e sicurezza.
Nel frattempo, è ancora in vigore il divieto di licenziare previsto dal Decreto Ristori, con le sue scadenze ed i suoi meccanismi, che a questo punto potrebbero essere rivisti in sede di conversione in legge del DL: l’avvio dell’esame del provvedimento (DL 138/2020) davanti alle commissioni riunite Bilancio e Finanze in Senato, è prevista per il 4 novembre.
La prossima settimana, inoltre, il Ministro Nunzia Catalfo avvierà i necessari tavoli con le parti sociali per dare avvio concreto alla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro, in vista di un nuovo annus horribilis per l’occupazione del Paese.
Sullo sfondo, scenari da guerriglia generati da un’Italia stanca ma anche poco responsabile, che fatica ad accettare l’ipotesi di un nuovo lockdown, seppur meno rigoroso, che si profila minaccioso dopo la scadenza dei fatidici 15 giorni dal DPCM 24 Ottobre e dalle sue restrizioni e limitazioni (scadono il 9 novembre ma l’Esecutivo potrebbe muoversi ben prima, cercando di perseguire possibilmente una linea più morbida in termini di restrizioni), i cui risultati in termini di calo della curva dei contagi sembrano non aver avuto troppo effetto, visti i drammatici numeri che ogni giorno sfiorano nuovi record di nuovi positivi alla Covid-19 e nuovi decessi.