Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con ulteriori misure anti-Covid in vigore dal 26 ottobre fino al 24 novembre, a partire dall’annunciata chiusura alle ore 18:00 di tutte le attività di ristorazione (ristoranti, pub e bar, pasticcerie e gelaterie, ecc.), oltre tale orario è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Tali attività sono consentite dalle 5:00 del mattino, con consumo al tavolo per un massimo di quattro persone, salvo che si tratti di tutti conviventi. Resta consentita anche la libera ristorazione nelle strutture ricettive ma limitatamente ai propri clienti. Le nuove misure si integrano quelle introdotte con il DL 18 ottobre e con quelle del Dpcm 13 ottobre scorso.
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Aiuti e bonus
Non c’è la temuta chiusura integrale durante i festivi e la domenica. Il governo compenserà comunque le perdite di fatturato con contributi a fondo perduto prevedibilmente stanziate in un Consiglio dei Ministri di prossima convocazione, sarà cancellata la seconda rata IMU, saranno previsti nuovi bonus per gli affitti commerciali (ottobre-novembre), sarà prorogata la cig, previste nuove indennità una tantum per lavoratori stagionali, una ulteriore tranche del ReM e disposti aiuti per l filiera agro-alimentare.
Scuola e Lavoro
Nelle scuole superiori sarà necessario adottare la DAD (didattica a distanza) almeno per il 75%, mentre è fortemente raccomandato l’utilizzo del lavoro agile nel pubblico impiego ed in quello privato.
Sport e intrattenimento
Chiusura di cinema, teatri, casinò e sale scommesse ma anche di palestre, piscine, impianti sciistici (utilizzabili solo dagli atleti per prepararsi alle gare, diversamente previa adozione di linee guida regionali), centri benessere e termali. Sospese le feste dopo le cerimonie (come comunioni e matrimoni). Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, cinema e altri spazi anche all’aperto.
Spostamenti
Sconsigliato il trasporto su mezzi pubblici e privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, di salute e di necessità. Ma tecnicamente non c’è divieto.