La misura più certa è l’obbligo di mascherine anche all’aperto su tutto il territorio nazionale. Allo studio anche un tetto massimo al numero di persone che possono partecipare a cerimonie ed eventi privati, mentre pare smentita l’ipotesi di chiusura dei locali (bar e ristoranti) in tarda serata. Sono le anticipazioni sulle misure anti Covid su cui lavora il Governo in vista del Consiglio dei Ministri, previsto per martedì 6 o mercoledì 7 ottobre.
«L’attenzione è altissima», sottolinea il premier, Giuseppe Conte, assicurando che in ogni caso tutto «sarà fatto all’insegna della proporzionalità». Nel frattempo, l’esecutivo si prepara a chiedere al Parlamento il prolungamento dello stato d’emergenza fino al 31 gennaio. Martedì il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ufficializzerà la richiesta alle Camere sulla proroga della crisi Coronavirus, e illustrerà anche le misure che l’Esecutivo intende inserire nel Dpcm d portare in CdM.
Il punto fondamentale è il seguente: la curva del contagio, pur lentamente, sta risalendo; siamo ormai stabilmente sopra i 2500 nuovi casi al giorno e si avvicina il livello considerato critico dei 3mila casi. A preoccupare è, in particolare, la pressione sul sistema sanitario.
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Ci sono, in base alle informazioni che vengono fornite dalle autorità, una serie di elementi importanti, che prevedibilmente saranno considerati per mettere a punto le nuove restrizioni. Innanzitutto, come già rilevato, la curva dei contagi in stabile risalita. In secondo luogo, le considerazioni sul modo in cui si sta riprendendo il Coronavirus. Si attendono dati precisi sull’impatto del rientro a scuola, ma sembra che il maggior numero di contagi avvenga, in realtà, in famiglia e nell’ambito della vita sociale.
La scuola, il lavoro e gli spostamenti (ad esempio, sui mezzi pubblici), pur essendo senz’altro momenti di possibile contagio, non sembrano essere i principali responsabile di questa seconda ondata.
E’ sulla base di queste considerazioni che si pensa a misure che limitino eventi, feste e cerimonie private. L’obbligo di mascherina anche all’aperto a sua volta è previsto per limitare il più possibile l’eventuale contagio nel corso delle attività quotidiane. La chiusura di bar e ristoranti alle 23 o alle 24 – che però fonti di Governo al momento smentiscono – avrebbe l’obiettivo di limitare la vita sociale notturna, sull’esempio di quanto già deciso da altri paesi europei, ma si tratta di una misura con impatto economico su un settore già molto colpito dall’emergenza Covid, e che di conseguenza è allo studio ma viene calibrata con attenzione.
Un altro punto delicato è rappresentato dal coordinamento con le Regioni. Il Governo sta pensando di reintrodurre una regola che era stata prevista durante il lockdown e i mesi più duri dell’emergenza, che impedisce alle singole Regioni di allentare le restrizioni previste dall’esecutivo: potrebbero prevedere restrizioni più severe, per esempio in relazione alla diffusione del Coronavirus e quindi al livello di rischio, ma non fare l’operazione contraria, adottando quindi misure anti-Covid meno rigide. Quindi, per essere chiari, se il Governo decide che c’è obbligo di mascherine anche all’aperto in tutto il territorio nazionale, la regola va necessariamente applicata in tutto il Paese, senza possibilità di intervento da parte delle Regioni.