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Decreto Agosto: tutti i nuovi incentivi in arrivo

di Barbara Weisz

Pubblicato 6 Agosto 2020
Aggiornato 7 Agosto 2020 13:56

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Manovra estiva con nuove regole su cig e contratti, stop licenziamenti, esenzioni contributive, proroghe fiscali, moratori PMI ed ecoincentivi.

=> Nuove anticipazioni sul decreto agosto

Una manovra a 360 gradi con misure in ambito fisco e lavoro, per famiglie e imprese, con nuove agevolazioni e indennità. Il decreto agosto, atteso entro fine settimana in consiglio dei ministri, si delinea con sempre maggior chiarezza.

Ci sono una serie di nodi caldi fino all’ultimo, come il blocco dei licenziamenti, prorogato ma con elementi di flessibilità. E fra le novità: altre 18 settimane di cig ma con regole più stringenti, nuovi sussidi Covid per lavoratori dello spettacolo e del turismo, proroga sospensione riscossione e moratoria PMI.

Vediamo nel dettaglio gli interventi previsti dal decreto agosto in preparazione.

Divieto licenziamenti

Il blocco dei licenziamenti attualmente è previsto fino al 18 agosto con prime aperture, ad esempio, sulla possibilità di concludere accordi d’incentivo all’esodo.

Sulla data della proroga c’è stato un braccio di ferro con i sindacati sulla data. Sul tavolo c’erano due ipotesi: prolungare il divieto al 15 ottobre oppure arrivare fino al 31 dicembre (come chiedevano i sindacati). Alla fine non si applicherà una vera e prpria data unica ma un meccanismo di flessibilità legati all’utilizzo della cassa integrazione.

In pratica, chi avrà finito o non utilizza la cig avrà maggiori libertà, diversamente dalle imprese che chiedono o possono chiedere ulteriori ammortizzatori sociali. Ci sarà dunque una differenziazione in base all’utilizzo o meno degli ammortizzatori sociali con causale Covid: non potranno licenziare le imprese in cig o che hanno ancora la possibilità di chiederla.

E siccome dal 13 luglio sono previste altre 18 settimane di cassa integrazione, che possono essere richieste tutte insieme, in teoria il blocco dei licenziamenti finirebbe come minimo il 15 novembre.

Cassa integrazione

A partire dal 13 luglio ci sono a disposizione altre 18 settimane di CIG ma viene introdotto un meccanismo di finanziamento da parte delle imprese.  Si tratta di un contributo aggiuntivo legato all’andamento del fatturato nel primo semestre 2020.

  • Senza calo dei ricavi scatta il contributo aggiuntivo massimo, pari al 18% della retribuzione del lavoratore in cassa.
  • In caso di calo del fatturato fino al 20% il contributo scende al 9%.
  • Non pagano nulla le imprese che hanno subito un calo di fatturato superiore al 20% e le nuove imprese nate dopo il gennaio 2019.

Sgravi INPS

Meccanismo incentivante per le imprese che non richiedono al cassa integrazione, dopo averla invece utilizzata nel primo semestre dell’anno. Esenzione per quattro mesi dai contributi per i dipendenti che rientrano dalla cassa integrazione, con tetto a 8.060 euro annui «riparametrato su base mensile». L’esenzione contributiva sale a sei mesi per i neoassunti e le trasformazioni di tempi determinati.

Altri ammortizzatori sociali

Altri due mesi in più di sussidio di disoccupazione, proroga valida per NASpI e Dis-Coll.

Nuove indennità Covid da 600 euro per i mesi di giugno e luglio ma limitate a stagionali del turismo e delle terme e lavoratori dello spettacolo. Stessa somma va a lavoratori in somministrazione nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori dipendenti stagionali di settori diversi dal turismo che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio con un reddito annuo 2019 superiore a 5mila euro.

Ai lavoratori autonomi, indennità in caso di quarantena con sorveglianza attiva o permanenza domiciliare fiduciaria: è un bonus da 600 euro, riconosciuto a tutte le figure professionali che hanno avuto o continuano a percepire i bonus Covid (Partite Iva, co.co.co., artigiani e commercianti, lavoratori dello spettacolo, percettori di reddito di ultima istanza, compresi i professionisti iscritti alle casse private).

Alle professioni ordinistiche arriva anche il bonus di maggio, previsto dal dl Rilancio ma in attesa di attuazione. A coloro che hanno già avuto i bonus di marzo e aprile verranno messi automaticamente in pagamento anche i mille euro di maggio; i professionisti che non hanno chiesto i bonus precedenti possono presentare domanda per i mille euro di maggio, nel rispetto dei paletti previsti (reddito 2018 inferiore a 35mila euro oppure a 50mila euro con attività «sospesa, cessata o ridotta», o calo di fatturato del 33% il fatturato nel primo trimestre 2020).

Contratti a termine

Rinnovo senza causale dopo i dodici mesi, con il paletto di poter utilizzare una sola volta questo “regime speciale”.

Moratoria mutui

La moratoria mutui PMI prosegue fino al 31 gennaio 2021, con un allungamento della scadenza attualmente fissata a fine settembre. Quattro mesi in più, che vengono riconosciuti automaticamente alle imprese che hanno una moratoria mutui in corso. L’impresa può decidere di rinunciare, inviando specifica comunicazione entro il 30 settembre 2020. Le imprese che invece non stanno già applicando la moratoria, potranno presentare domanda entro il 31 dicembre 2020.

Fisco

  • Stop al pagamento delle cartelle esattoriali prolungato al 15 ottobre: un mese e mezzo in più rispetto all’attuale scadenza di fine agosto.
  • Prorogato per tutto il 2020 dell’esonero Tosap e Cosap, le imposte comunali a carico di ristoranti, bar e ambulanti per l’occupazione del suolo pubblico.
  • Stop seconda rata IMU per strutture ricettive e stabilimenti.

Altre misure

  • Nuovi stanziamenti, pari a 500 milioni, per il settore auto. Novità sugli ecoincentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni: aumenta l’agevolazione per auto e moto tra 61 e 90 grammi/Km, con l’ecobonus che può arrivare a 1.750 euro con rottamazione e a mille euro senza rottamazione. In pratica, viene introdotta una nuova fascia agevolata, dividendo in due il precedente scaglione da 61 a 110 grammi.
  • Fondo per sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione ed evitare gli sprechi alimentari: è il contributo a fondo perduto per i ristoranti che acquistano prodotti provenienti da filiere integralmente italiane.