L’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, è l’ente pubblico che si occupa di effettuare periodicament il censimento della popolazione e il controllo dell’andamento economico nazionale, monitorando le oscillazioni del costo della vita e le variazioni del prezzo dei beni e dei servizi presenti sul mercato.
Le indagini di mercato effettuate dall’ISTAT e i relativi indici percentuali indicati nelle varie relazioni dell’Istituto vengono utilizzati come base di calcolo per il cosiddetto adeguamento monetario.
L’adeguamento ISTAT è dunque il meccanismo di rivalutazione su base annua del costo della vita che consente di rendere più giusto e attuale l’ammontare di importi corrisposti periodicamente e per molti anni.
L’adeguamento alle rivalutazioni monetarie ISTAT rappresenta un obbligo di legge che trova applicazione soprattutto in alcuni ambiti: le locazioni immobiliari, le rendite INAIL, le pensioni INPS e gli assegni di mantenimento.
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Aggiornamento dei canoni di locazione
Il canone di locazione deve essere annualmente adeguato al costo della vita, con indici diversificati a seconda che si tratti di un contratto di locazione a uso abitativo o di un contratto di locazione a uso commerciale: 100% nel primo caso, non oltre il 75% nel secondo, ai sensi della legge 392/78, la vecchia legge sull’equo canone, articolo 32. Locatore e inquilino possono decidere liberamente come spartirsi la maggiorazione (di solito 50% e 50%).
Per l’aggiornamento del canone bisogna prendere come riferimento gli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi pubblicati nel mese precedente a quello della scadenza del contratto o della conclusione annuale del rapporto. Ad occuparsi di effettuare i calcoli sarà direttamente dall’Agenzia delle Entrate presso la quale è stato registrato il contratto, riportando i nuovi importi sul modello F24 con il quale effettuare il versamento.
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Un aumento del canone superiore a quello previsto dall’adeguamento ISTAT deve trovare giustificazione in relazione a particolari clausole contrattuali, ad esempio per lavori di manutenzione straordinaria a carico del proprietario.
Da precisare inoltre che in caso di opzione per la cedolare secca, il proprietario non può chiedere l’aggiornamento.
L’aggiornamento delle rendite e delle pensioni INPS
Anche INPS e INAIL sono obbligati ad applicare gli aggiornamenti ISTAT alle pensioni, alle prestazioni, alle indennità per malattia o invalidità professionale erogate, adeguandole al costo della vita, con cadenza annuale.
In questo ambito va precisato che, a causa della crisi economica, le decisioni governative degli ultimi anni sono state quelle di bloccare la rivalutazione degli stipendi dei lavoratori.
Adeguamento degli assegni di mantenimento
Anche per l’assegno mantenimento è previsto l’adeguamento ISTAT al costo della vita, con scopo di preservare il potere d’acquisto di chi lo riceve (legge 898/1970 nell’articolo 5, comma 7).
L’adeguamento ISTAT va applicato ogni anno, secondo gli indici ISTAT, in assenza di altri parametri indicati dalle parti o dal giudice.