Il numero di spedizioni generate dal commercio elettronico è in costante crescita, nonostante la fine del lockdown. Se durante i mesi caratterizzati dalla chiusura delle attività le vendite online – e le relative spedizioni – erano schizzate ad un +103%, anche con la riapertura il trend positivo non sembra arrestarsi, segnando un incremento pari al +68,5% rispetto al medesimo periodo del 2019.
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Qaplà, piattaforma che permette ai titolari di un negozio o line di monitorare le proprie spedizioni attraverso un unico pannello di controllo, ha voluto fare il punto sulla tematica fotografando l’andamento attuale dello stato delle spedizioni in Italia. Sebbene a partire dalla fine della seconda settimana di maggio si sia verificata una lenta decrescita della curva relativa alle spedizioni e-commerce, il trend si è comunque stabilizzato segnando un +30% rispetto al periodo antecedente al lockdown.
Focalizzando l’attenzione sui sei settori maggiormente coinvolti negli acquisti online, ovvero prodotti per animali, cosmetica e bellezza, gioielleria, farmacia, vino e beverage e fashion, è possibile notare come tutti i comparti siano complessivamente in aumento del +62% rispetto alla prima settimana di giugno 2019.
Dal punto di vista territoriale Milano, Como, Bologna, Firenze e Modena siano le città che catalizzano il maggior numero di spedizioni, mentre al contrario Bergamo, Palermo, Salerno, Bari e Napoli sono le località italiane meno coinvolte.
Per quanto concerne le previsioni, secondo lo scenario è abbastanza complesso e i fattori in gioco sono diversi: da una parte bisogna tenere conto del potere d’acquisto dei consumatori presumibilmente ridotto, mentre dall’altra parte è necessario attendere il passare dei mesi per conoscere con certezza l’evolversi della situazione. Ma come ricorda Roberto Fumarola, CEO e founder di Qaplà:
il commercio digitale si muove con fluidità e, come quello tradizionale, può essere soggetto ad infinite variabili
Per affrontare al meglio il futuro, tuttavia, è necessario essere consapevoli che gran parte dell’economia si basa ormai sull’integrazione tra il commercio online e quello offline.