L’accesso delle PMI all’economia digitale, in chiave internazionalizzazione, è fra i primi punti da attuare nell’ambito del Patto per l’export firmato a inizio giugno dalla Farnesina, insieme all’adozione delle misure del Piano Straordinario di promozione del Made in Italy a sostegno del sistema fieristico, e al potenziamento delle intese nel mondo con la grande distribuzione organizzata e le piattaforme internazionali di e-commerce.
Il decreto Rilancio (dl 34/2020) rafforza le misure per l’export e l’internazionalizzazione delle imprese già previste dal Cura Italia mettendo a disposizione nuove risorse anche al servizio di finanziamento agevolati alle imprese. Il decreto Liquidità imprese finanzia invece i prestiti per le imprese che esportano. E ci sono una serie di strumenti di ICE e SACE che spaziano dagli incentivi per la formazione alle informazioni economiche e commerciali sui paesi esteri su cui puntare.
In definitiva, sono diversi gli strumenti che il Governo ha messo a punto, anche nell’ambito delle norme per il rilancio dopo il Coronavirus (ma non solo), per le PMI che vogliono internazionalizzare. Vediamo una breve panoramica.
Patto per l’export
Il patto individua sei pilastri strategici sui quali basare, nei prossimi mesi, precise linee d’azione. Ad esempio, si legge nel piano, siglato l’8 giugno scorso dal ministero degli Esteri, Luigi Di Maio, «il percorso verso la digitalizzazione del nostro sistema imprenditoriale non è più un’opzione futura, ma s’impone come una necessità immediata». Le sei priorità: comunicazione, promozione integrata, formazione e informazione, e-commerce, sistema fieristico, finanza.
=> Patto per l'Export: rilancio del Made in Italy al via
Nell’ambito di queste macro aree sono individuate strategie precise, che prevedono (fra le altre cose), la creazione di eventi promozionali digitali per il Made in Italy, intese con le piattaforme internazionali di commercio elettronico secondo la formula “più contratti, più prodotti, più paesi“, l’accesso delle PMI alle piattaforme di e-commerce, anche tramite un accompagnamento a cura di intermediari digitali, non trascurando le potenzialità di sviluppo che risiedono anche in marketplace minori (su un totale di 450 piattaforme esistenti al mondo), l’incentivazione dell’accesso della più ampia platea di PMI, anche non ancora esportatrici, all’intera gamma di strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione, con un’attenzione speciale al deficit di cultura digitale delle PMI, anche tramite l’offerta di corsi online in collaborazione con il mondo universitario italiano e l’investimento su competenze di nuive figura professionali, come i Temporary Export Manager e i Digital Export Manager.
Un pacchetto da 1,4 miliardi di euro, che incamera e rende organico il quadro delle varie misure inserite nelle leggi che si sono succedute negli ultimi anni e negli ultimi mesi (fra le altre, Cura Italia, dl Liquidità imprese, dl Rilancio).
Dl Cura Italia
Prevede (articolo 72, dl 18/2020) una serie di misure per l’internazionalizzazione del sistema paese, attraverso un Fondo per la promozione integrata. Molto in sintesi, le azioni previste: campagna di comunicazione per sostenere le esportazioni italiane e l’internazionalizzazione del sistema economico nell’agroalimentare e negli altri settori colpiti dall’emergenza Covid-19, anche avvalendosi dell’ICE. Potenziamento delle attività di promozione del sistema Paese realizzate mediante la rete del ministero degli Esteri e ICE. Cofinanziamento di iniziative di promozione dirette a mercati esteri realizzate da altre amministrazioni pubbliche, attraverso convenzioni. Cofinanziamenti a fondo perduto fino al 50% dei finanziamenti concessi all’ICE. Aggiudicazione di contratti di forniture, lavori e servizi senza bando (in base alla procedura semplificata prevista dall’articolo 63 del dlgs 50/2016, il Codice Appalti.
=> Il Cura Italia finanzia il Made in Italy
Dl Liquidità Imprese
Le misure sull’export sono contenute nell’articolo 2 del dl 23/2020, che sostanzialmente prevede il rilancio di garanzie da parte di SACE e dello stesso ministero dell’Economia a tutela dei rischi non di mercato. Fra i settori strategici, il Made in Italy, il turismo, l’agroalimentare, la moda, il tessile, lo sviluppo di piattaforme per la vendita online dei prodotti italiani, le camere di commercio italiane all’estero, le fiere, i congressi e gli eventi, anche digitali, rivolti a sostenere lo sviluppo dei mercati, la formazione.
Dl Rilancio
Rafforza le risorse nel Fondo per la promozione integrata previsto dal dl Cura Italia portandole a 400 milioni, dagli originari 150 mln. Le misure per l’internazionalizzazione sono contenute nell’articolo 48, che fra le altre potenzia il Tecnopolo di Bologna anche per la partecipazione italiana a istituzioni e progetti di ricerca europei ed internazionali.
ICE
L’ICE fornisce, anche in adempimento delle normative sopra descritte, una serie di nuovi servizi alle imprese, alcuni mirati per le PMI. Fra le altre cose:
- un modulo espositivo gratuito in tutte le manifestazioni organizzate dall’Agenzia (fiere, mostre autonome, ecc.) che si svolgeranno nel periodo marzo 2020 – marzo 2021, in qualsiasi parte del mondo.
- Partecipazione a titolo gratuito a seminari, workshop, incoming, e altre attività per tutte le aziende.
- Corsi gratuiti di formazione online: programma di export management, approfondimenti sui mercati esteri attraverso momenti di formazione e servizi informativi..
- Flying desk: consulenza gratuita da remoto in tutte le Regioni.
SACE
Nell’ambito di Garanzia Italia (sono le misure previste dal dl Liquidità), prevede nuove linee di liquidità a favore delle imprese per fronteggiare l’emergenza Covid, e diverse misure di garanzie sui finanziamenti specifiche per le PMI che esportano. Sul portale SACE si possono individuare molti tool di supporto alle imprese che esportano: fra gli altri, assicurazione crediti con Export UP, oppure la Risk & Export Map per individuare i Paesi con le maggiori opportunità per i singoli business.