Nell’ambito degli Stati Generali, il Governo ha incontrato nella terza giornata di lavori i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali. In mattinata vertice con Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA e Casartigiani, proseguito con Unioncamere Federdistribuzione, Federterziario, CNCC e Assoeventi.
«Abbiamo scelto di iniziare dai rappresentanti dei settori che stanno soffrendo di più gli effetti di questa emergenza e che vivono quotidianamente le difficoltà della fase di ripartenza delle attività economiche», ha spiegato il premier, Giuseppe Conte, che ha annunciato per settembre il piano Recovery Italia con una serie di progetti specifici, anche sulla base delle risorse stanziate dal Recovery Fund.
Risorse che andranno a beneficio dei settori più colpiti, come il commercio. Gli ultimi dati lo dimostrano: vendite al dettaglio diminuite del 10,5% rispetto a marzo, con il calo concentrato nei beni non alimentari. Nel trimestre febbraio-aprile, variazione negativa del 15,8%. «Adesso bisogna però guardare al futuro. Non possiamo pensare di ripristinare la “vecchia normalità”. Dobbiamo affermare una “nuova normalità” per il Paese». E la chiave di questo cambiamento è la digitalizzazione.
Il Governo ha dunque presentato agli imprenditori il Piano di Rilancio chiedendo «suggerimenti, proposte, pareri», sulla scia di quanto avvenuto a suo tempo per la Legge di Bilancio, nella quale aveva destato preoccupazione il piano cashless. Un punto fondamentale, quest’ultimo, perché quella dei pagamenti digitali è una strategia che il Governo intende perseguire. Ma, rassicura Conte, «il modo per raggiungerlo è fair. Non abbiamo mai pensato di imporre penalizzazioni a chi non si conforma a questa buona pratica». A tal proposito, l’Esecutivo ha annunciato che utilizzerà risorse UE del Recovery Fund per evitare aggravi a carico dei commercianti. «Abbiamo la possibilità di chiedere investimenti per la strumentazione» e accompagnare al meglio il piano di pagamenti elettronici. «Non vogliamo penalizzare nessuno. Piuttosto incentivi. E’ questa la filosofia del Governo».
Il premier ha toccato altri punti importanti, ricordando tutti gli interventi fin qui messi a punto per andare incontro alle esigenze di liquidità delle imprese: prestiti, moratorie, contributi e fondo perduto, agevolazioni fiscali come quella sugli affitti delle attività commerciali. E ha rilanciato sulle linee guida per il futuro, ovvero innovazione, sostenibilità, inclusione.
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Dai piani del Governo alle richieste delle imprese.
- Patrizia De Luise, presidente Confesercenti: piano straordinario per il turismo, magari prevedendo zone franche a fiscalità di vantaggio, tax credito per il rinnovamento delle strutture, nuove misure per credito e liquidità delle piccole imprese, partendo da una «concreta semplificazione del processo di accesso ai prestiti agevolati di 30mila euro per le imprese». C’è anche una proposta che va incontro alle esigenze di digitalizzazione delle imprese: una piattaforma digitale, pubblico-privata, che permetta alle imprese di gestire con costi ridotti pagamenti, prenotazioni, servizi di asporto e consegne a domicilio dei prodotti, anche impiegando il modello delle partnership.
- Carlo Sangalli, presidente Confcommercio: «Servono risposte urgenti soprattutto su crisi di liquidità, estensione delle moratorie fiscali, eccesso di burocrazia, riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro».
- Giorgio Merletti, numero uno di Confartigianato: imprese e lavoro al centro degli investimenti da realizzare usando tutte le risorse europee. Nuova Legge quadro dell’artigianato «che si ispiri al modello europeo e sulla quale ci stiamo confrontando con i colleghi delle Organizzazioni artigiane di Francia e Germania». Semplificazioni burocratiche, riforma del fisco.
Il calendario della giornata si conclude con Alleanza Cooperative Italiane, UeCoop, ABI, ANIA, Assogestioni, Federcasse. Mercoledì 17 giugno i lavori si aprono con altre sigle imprenditoriali, fra cui Confindustria, Confapi, Confedilizia.