Mentre in Italia l’emergenza Coronavirus sta piano piano rientrando, con i nuovi casi registrati che alle ore 18 del 4 giugno sono scesi a 177, la diffusione del COVID-19 nel resto del Mondo continua ad essere importante e ci sono Paesi interi che ancora stanno combattendo a denti stretti per uscirne. Vediamo cosa ha comunicato il Ministero della Salute italiano sulla base degli ultimi dati OMS.
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Diffusione Coronavirus nel Mondo
Stando all’Health Emergency Dashboard dell’OMS del 04 giugno ore 08.47 am, a livello globale si contano:
- 6.366.788 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia (quasi raddoppiati dai 3.557.235 di inizio maggio);
- 383.262 morti (ad inizio maggio erano 245.150).
In Cina la situazione si può dire abbastanza stabile, ci sono ora:
- 84.603 casi confermati clinicamente e in laboratorio (erano 84.406 ad inizio maggio);
- 4.645 morti (due in più di inizio maggio).
In Europa, inclusa l’Italia (fonte: Dashboard Who European Region, 03 giugno, ore 10), ci sono:
- 2.195.000 casi confermati (erano 1.568.301 ad inizio maggio)
- 183.370 morti (erano 145.638 morti).
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Cambiano quelli che ora sono i primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa (a maggio il primo Paese era la Spagna, seguito da Italia, Germania, Regno Unito e Francia):
- Russia 432.277 casi (5.215 morti);
- Regno Unito 277.985 casi (39.369 morti);
- Spagna 240.304 casi (29.858 morti);
- Italia 233.836 casi (33.601 morti, fonte: Dipartimento Protezione Civile);
- Germania 182.370 casi (8.551 morti);
- Francia 152.091 casi (28.940 morti).
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In America secondo gli ultimi dati OMS (Fonte: Health Emergency Dashboard, 04 Giugno, ore 08.47 am) la situazione sta peggiorando soprattutto in Brasile, la regione che in questo momento preoccupa di più, e Messico:
- Stati Uniti 1.823.220 casi con 106.051 morti (a inizio maggio si registravano 1.171.185 casi, 62.698 morti);
- Brasile 555.383 casi e 31.199 morti;
- Canada 92.748 casi e 7.414 morti (a maggio 61.159 casi, 3.915 morti);
- Messico 97.326 casi e 10.637 morti (a maggio 24.905 casi, 2.271 morti).
Attualmente l’America ha superato l’Europa per numero di casi di Coronavirus (a maggio era il contrario), il totale è praticamente raddoppiato in un mese.
Valutazione del rischio OMS
La valutazione del rischio ECDC resta quello aggiornato al 23 aprile, che ricordiamo di seguito:
- il rischio di malattia grave associata all’infezione COVID-19 per le persone in Europa (UE/SEE e Regno Unito) è attualmente considerato moderato per la popolazione generale e alto per gli anziani e le persone con malattie croniche di base;
- il rischio è molto elevato se non sono in atto misure di mitigazione efficienti o se le stesse venissero revocate improvvisamente o troppo presto, causando una probabile ripresa dei casi;
- il numero di casi COVID-19 è aumentato molto rapidamente, il rischio di insorgenza di cluster, simili a quelli in Italia, Spagna, Germania e Francia associati a COVID-19 in altri Paesi europei è considerato molto elevato;
- il rischio di malattia grave nell’UE/SEE e nel Regno Unito è attualmente considerato molto elevato per le popolazioni con fattori definiti associati a un rischio elevato di COVID-19 in aree in cui non sono in atto adeguate misure di distanza fisica e/o in cui la trasmissione della comunità è ancora elevata e in corso;
- il rischio di ripresa della trasmissione comunitaria sostenuta nell’UE/SEE e nel Regno Unito è attualmente moderato se le misure vengono gradualmente eliminate e accompagnate da adeguati sistemi e capacità di monitoraggio, con l’opzione di reintrodurre le misure se necessario, e rimane molto elevata se le misure sono eliminate gradualmente senza sistemi e capacità adeguati, con un probabile rapido aumento della morbilità e della mortalità della popolazione.
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Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie segnala:
In assenza di un vaccino o di un trattamento efficace e a causa del livello di immunità della popolazione ancora basso, può verificarsi una rapida ripresa della trasmissione prolungata del virus nella comunità, che può portare a morbilità e mortalità della popolazione molto elevate, Ciò può essere correlato con l’interruzione dei servizi sanitari, ma anche all’elevata mortalità associata alle epidemie nelle residente sanitarie assistite e in altre popolazioni con fattori associati a un elevato rischio di grave COVID-19, se questi non sono adeguatamente protetti. In sintesi, l’impatto potrebbe essere molto elevato, non solo dal punto di vista della salute pubblica, ma anche perché i focolai di COVID-19 possono causare enormi perturbazioni economiche e sociali.