PIL in calo di otto punti, deficit sopra il 10%, debito in salita: il DEF 2020 cambia completamente volto nel giro di pochi mesi a causa del Coronavirus, con cifre che la dicono lunga sulla portata dell’emergenza. Il Documento di Economia e Finanza è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 24 aprile, che ha anche approvato la richiesta alle camere di un deficit aggiuntivo pari a 55 miliardi di euro. Soldi che servono a mettere a punto il decreto Aprile.
«Se non si fosse materializzato il cigno nero della crisi epidemica, l’economia italiana avrebbe potuto registrare un ritmo di crescita in graduale miglioramento nell’anno in corso. Tale ripresa avrebbe condotto a una modesta espansione nel primo trimestre dell’anno, rendendo raggiungibile la previsione di crescita annua dello 0,6 per cento formulata nella NaDEF (Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, ndr) di settembre 2019» si legge nel nuovo Documento. Che dunque mette nero su bianco l’espressione “cigno nero” (in estrema sintesi, evento imprevisto e di forte impatto economico) e avverte che le nuove previsioni si basano sull’ipotesi che l’impatto sull’economia del Coronavirus si esaurisca nel primo trimestre del 2021.
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In base alle stime attuali, il calo del PIL 2020 sarebbe pari all’8%, con un picco negativo nel secondo trimestre (quello in corso) sopra il 10%, poi una ripresa nel terzo e nel quarto. Se però si verificasse una scenario avverso, con un nuovo picco di contagi e la necessità di un nuovo lockdown con chiusura delle attività produttive, il crollo del prodotto intorno loro supererebbe a fine anno il 10%.
Il deficit 2020, sempre a scenario attuale (cioè con una riapertura progressiva e senza nuovi lockdown), balza al 10,4% (dall’1,6%), il debito pubblico schizza al 155,7% (dal 134,8%). I redditi dei lavoratori dipendenti diminuiranno del 5,7%, per poi risalire del 4,6% nel 2021, i consumi sono in calo del 7,2%, il risparmio delle famiglie supererà del 13%. Numeri inimmaginabili solo pochi mesi fa.
Come detto, il governo ha anche approvato l’atteso scostamento di Bilancio (che ora dovrà avere i via libera del Parlamento) con cui finanziare il prossimo decreto Aprile, che conterrà fra le altre cose il prolungamento della cassa integrazione, il potenziamento dell’indennità lavoro autonomo, nuove misure per la liquidità delle imprese con sovvenzioni diretto per le PMI.