La premessa è che i lavori sono ancora in corso e quindi le tempistiche slittano, il decreto Aprile non arriverà prima di fine mese. Il nodo da sciogliere riguarda le risorse, con un dibattito particolarmente acceso fra le due forse di maggioranza, Movimento 5 Stelle e Pd. Il provvedimento, questo è certo, sarà finanziato a deficit, il punto è stabilire fin dove alzare l’asticella del disavanzo, in un momento che vede l’Italia impegnata anche sul fronte europeo. A Bruxelles bisogna ancora decidere il piano comunitario di emergenza contro il Coronavirus, e, che a sua volta sembra destinato a subire ritardi. Si parla di maggio, dopo la presentazione delle previsioni di primavera. Dunque, i bilanci dei singoli stati – con le previsioni su PIL, deficit e debito aggiornate in base ai provvedimenti presi per l’emergenza Coronavirus – avranno prevedibilmente un loro peso, almeno in ottica negoziale, in vista del piano europeo.
In ogni caso, qualche certezza sembra già esserci, in particolare per le PMI e per le Partite IVA.
In arrivo, nuova liquidità in forma di come sovvenzioni pubbliche vere e proprie, e un rafforzamento del bonus Covid per autonomi e Partite IVA. Per i dipendenti, prolungamento della cassa integrazione. Le anticipazioni arrivano dallo stesso ministero dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in sede di question time alla Camera dei Deputati. «Per le imprese con meno di dieci dipendenti stiamo lavorando ad una misura di ristoro diretto che permetterà di fornire liquidità diretta e non a prestito» ha spiegato, anticipando quindi una misura che va incontro a specifiche richieste che arrivano proprio dal mondo delle imprese, e non solo.
In vista, sempre in base alle anticipazioni di Patuanelli (peraltro confermate dalle dichiarazioni di diversi ministri) anche il rafforzamento del bonus di 600 euro per gli autonomi: «è in fase di studio, inserendola nel Decreto Aprile, l’erogazione di un importo superiore e non per una sola mensilità ma per due». Il Cura Italia, come è noto, ha previsto l’indennizzo di 600 euro per il mese di marzo. Il prossimo provvedimento, quindi, coprirà le mensilità di aprile e maggio. E sarà più sostanzioso (si parla di circa 800 euro).
In vista anche misure che vanno incontro alle imprese riducendo i costi di gestione in un momento in cui le chiusure hanno ridotto, se non azzerato, i ricavi. Il Governo lavora alla diminuzione dei costi fissi delle bollette (azzerate per commercianti, artigiani e autonomi con attività chiusa e quindi senza consumo energetico) e degli affitti (per le medesime categorie, ristorato in parte o in tutto).
Fra le altre novità economiche attese, ricordiamo il reddito di emergenza (Rem), per le categorie che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali e ai bonus INPS, il prolungamento della cassa integrazione (almeno altre quattro settimane, oltre alle nove già previste dal Cura Italia), misure specifiche per il turismo.
Giorgio Gobbi, capo del servizio Stabilità finanziaria della Banca d’Italia, firma intanto insieme ad altri due economisti di Via Nazionale, Francesco Palazzo e Anatoli Segura, un paper in cui si segnala proprio l’opportunità di prevedere, nel breve termine, «trasferimenti diretti alle imprese da parte del governo per compensare la perdita di fatturato e coprire le spese operative».
L’argomentazione: «il blocco delle attività azzera i ricavi di alcune aziende e l’impatto negativo sui flussi di cassa è solo in parte compensato dagli aggiustamenti di breve termine sui costi operativi e dagli aiuti pubblici già disponibili quali la cassa integrazione guadagni. Trasferimenti aggiuntivi a fondo perduto eviterebbero o ridurrebbero fortemente la necessità delle imprese di indebitarsi verso il sistema finanziario per far fronte allo shock da Covid-19».