L’allarme Coronavirus in Italia non è ancora rientrato e, anzi, preoccupa sempre di più sia dal punto di vista della salute che dal punto di vista dell’economia del Paese. I primi effetti economici si fanno già sentire, con gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) che rischiano penalizzare drasticamente i contribuenti per colpa del repentino ed imprevedibile calo dei fatturati derivante dall’applicazione, molto spesso volontaria, delle misure di contenimento dell’infezione.
Una situazione che genererà, inevitabilmente, punteggi di affidabilità bassissimi e la conseguente perdita dei benefici premiali previsti dalla normativa vigente.
Un andamento che verrà monitorato dalla Sose, la società per azioni creata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia per l’elaborazione degli indicatori di affidabilità fiscale, per determinare i cosiddetti fabbisogni standard e per svolgere altre attività di studio e ricerca in materia tributaria, sulla base dei dati relativi alla fatturazione elettronica di questo periodo.
ISA e Coronavirus: possibili soluzioni
Gli ISA, lo sappiamo bene, sono lo strumento di compliance che ha sostituito gli studi di settore e rispetto a questi hanno dei nuovi algoritmi che riescono a sterilizzare meglio gli andamenti congiunturali di natura eccezionale rispetto ai loro predecessori ma non abbastanza per ammortizzare situazioni così drastiche e improvvise come quelle generate dall’allarme COVID-19.
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Una situazione ben più che straordinaria, alla quale bisogna prontamente porre rimedio, per far aderire gli indicatori, a partire da quelli applicabili al periodo d’imposta 2019, alla difficile realtà che si sta verificando, effettuando un’opportuna revisione (ad esempio riguardo il coefficiente individuale che oggi risulta fortemente influenzato da possibili variazioni negative del fatturato e del reddito nel periodo di riferimento degli indicatori pari oggi ad 8 anni) e introducendo adeguati correttivi congiunturali.
Il meccanismo premiale previsto dai nuovi indicatori potrebbe altresì essere sfruttato per dare respiro al sistema produttivo italiano, consentendo lo sblocco dei crediti fiscali che la Legge di Bilancio 2020 ha limitato alla sola compensazione orizzontale.
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Si potrebbe addirittura disporre una disapplicazione temporanea degli ISA per l’anno 2020 e il rinvio dei termini per l’annualità 2019, come chiesto nei giorni scorsi da nove sigle sindacali dei commercialisti ed esperti contabili, attraverso un documento congiunto, al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell’Economia, dai quali ora si attende una risposta.