Tratto dallo speciale:

Riforma IRPEF al via: sgravi per redditi bassi e pensionati

di Anna Fabi

21 Febbraio 2020 13:49

logo PMI+ logo PMI+
Tavolo al ministero dell'Economia con la maggioranza di Governo, obiettivo ridurre l'Irpef per ceti medi e pensionati: dibattito e richieste.

Si apre il tavolo sulla riforma fiscale, con il Governo che conferma l’impegno a ridurre l’Irpef, soprattutto per i redditi medio bassi, ma il dibattito è ancora molto all’inizio. Al momento, è iniziato il confronto all’interno della maggioranza, e si registrano diverse prese di posizione da parte delle categorie professionali, in primis i commercialisti.

La riforma Irpef è nel programma di Governo, come indica (fra le altre cose) il testo del decreto legge sul taglio del cuneo fiscale, che richiama esplicitamente una futura «revisione strutturale del sistema delle detrazioni fiscali». Sono due elementi, la riduzione dell’Irpef e il riordino delle aliquote, che si presentano come fondamentali nell’ambito della complessiva riforma fiscale.

Il dibattito all’interno della maggioranza è appena iniziato con l’apertura di un tavolo tecnico al ministero dell’Economia. L’obiettivo, ha sottolineato il sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta, è «arrivare concretamente a un risultato in tempi ragionevoli», mettendo a punto una «riforma fiscale che riduca le aliquote Irpef a partite Iva e pensionati» intervenendo «soprattutto sulle due aliquote più basse, e se si riesce anche sulla terza, in modo da togliere il peso delle tasse sui redditi medi e medio-bassi». Il tutto, senza dimenticare che si deve disinnescare la clausola di salvaguardia che farebbe aumentare l’IVA nel 2021.

Sul tema intervengono anche i commercialisti, in occasione degli Stati Generali del 20 febbraio a Roma. La pressione fiscale sul ceto medio, sottolinea il presidente Massimo Miani, è «iniqua e insostenibile». «Per chi dichiara tra 28 e 55 mila euro l’aliquota marginale Irpef è al 38% e aggiungendo le addizionali si va ben sopra il 40% di pressione fiscale». La riforma fiscale, sottolinea ancora Miani, «non può non tener conto di questa iniquità. Bisognerà cercare di intervenire sulle priorità che si chiamano semplificazione ed equità fiscale».