Tecnologia
La società di servizi finanziari Diginex e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) guidata dall’ONU hanno lanciato uno strumento basato su blockchain volto a prevenire lo sfruttamento dei lavoratori migranti a Hong Kong. La tecnologia blockchain viene utilizzata nel progetto per garantire che le informazioni siano sicure e immutabili, assicurando una maggiore integrità, trasparenza e visibilità dei dati. Secondo l’annuncio, Hong Kong ospita circa 390.000 lavoratori migranti, il 98% dei quali è costituito da donne e il 56% è stato accusato di spese illegali da parte delle agenzie di collocamento. Giuseppe Crocetti, chief of mission di IOM China, ha commentato:
Attraverso l’uso di IRIS-SAFER, le agenzie impareranno quali sono gli standard di reclutamento etici globali, e saranno quindi in grado di dimostrare i loro progressi e, in definitiva, il loro impegno. Con questo progetto, stiamo attingendo al lavoro globale di IOM, attraverso l’iniziativa IRIS, adattandolo all’esperienza specifica del reclutamento di lavoratori domestici migranti a Hong Kong.
Dopo aver applicato il sistema a Hong Kong e in altri paesi non specificati, le organizzazioni prevedono di implementarlo anche a livello globale.
Passando alla sicurezza informatica, che si conferma un tema centrale del settore, questa settimana un ragazzo di 19 anni è stato accusato di furto d’identità, tramite il quale è riuscito a rubare oltre un milione di dollari in criptovalute da almeno 75 vittime negli Stati Uniti, utilizzando un iPhone, un computer e poco altro.
Sempre questa settimana, alcuni ricercatori hanno pubblicato un nuovo rapporto su una botnet “implacabile” che mina criptovalute, che pare si nasconda dietro a contenuti apparentemente innocui, come le immagini JPEG di Taylor Swift. La botnet – nota come MyKings (o in alternativa come DarkCloud o Smominru) – è attiva dal 2016, secondo un comunicato stampa pubblicato il 18 dicembre da Gabor Szappanos su SophosLabs.
Anche se i dispositivi più vecchi sono stati a lungo vulnerabili ai suoi attacchi, recentemente le entità dietro MyKings hanno aggiunto delle funzionalità bootkit, rendendo il malware ancora più resistente al rilevamento e alla rimozione.
Viste le considerevoli minacce informatiche che si celano dietro l’industria delle criptovalute, così come in moltissimi ambiti del mondo digitale, consigliamo ai neofiti di informarsi a dovere, approfondire le tematiche ed utilizzare solo strumenti noti e consigliati da fonti attendibili.
Finanza
Secondo una recente ricerca della Banca centrale europea (BCE), è possibile sviluppare un sistema di pagamento basato su una central bank digital currency (CBDC) in grado di proteggere la privacy degli utenti.
Secondo il report intitolato “Exploring anonymity in central bank digital currencies”, il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC) ha istituito una proof of concept (PoC) per l’anonimato nelle CBDC. La PoC è stata sviluppata in collaborazione con le aziende R3 e Accenture.
La proof of concept mostra che è possibile, utilizzando la piattaforma Corda, creare un sistema di pagamento CBDC semplificato che salvaguardi la privacy degli utenti nelle transazioni di valore inferiore, garantendo comunque che le transazioni di valore più elevato siano soggette ai controlli AML/CFT obbligatori.
Tuttavia, la banca ha rilevato una serie di problemi che dovranno essere migliorati, tra cui la riduzione della quantità di informazioni visibili alle parti che non sono coinvolte nelle transazioni e la capacità degli utenti di accedere al loro saldo CBDC e spenderlo quando l’intermediario non è disponibile.
La crescente notorietà della criptovaluta principale, bitcoin, ha evidenziato una serie di benefici che è possibile trarre dall’impiego di valute digitali. Tali benefici non sono passati inosservati agli occhi dei Governi di tutto il mondo, pertanto il tema delle valute digitali “di stato” continuerà ad animare l’industria anche nel corso dei prossimi anni.
Passando all’America Latina, il volume dei bolivar venezuelani scambiati per Bitcoin (BTC) sulla piattaforma LocalBitcoins ha segnato un altro massimo storico, mentre il Paese continua ad essere afflitto da una fortissima iperinflazione.
Secondo il sito web di statistiche Coin Dance, il volume dei bolivar scambiati sull’exchange peer-to-peer LocalBitcoin ha superato i 209 miliardi tra il 7 e il 14 dicembre. Il nuovo massimo storico arriva dopo un forte incremento in termini di volume segnato nella settimana precedente. Secondo Coin Dance, il trend è continuato per tutto il mese di dicembre.
Al contempo il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato che questa settimana il suo governo distribuirà mezzo Petro, la criptovaluta venezuelana sostenuta dalle riserve petrolifere del Paese, ai pensionati e ai dipendenti pubblici in qualità di bonus di Natale.
Sono più di 8 milioni (4,5 milioni di pensionati e 3,5 di dipendenti pubblici) i venezuelani che questa settimana si vedranno regalare mezzo Petro, stando a quanto annunciato da Maduro nel suo discorso alla nazione. Poiché il valore fisso del Petro è di 60$, il bonus di Natale che riceveranno i venezuelani sarà pari a 30$. Si stima che il governo distribuirà 240 milioni di dollari.
Dal mondo
Justin Sun, fondatore di Tron (TRX), ha promesso pubblicamente che donerà un milione di dollari alla campagna della giovane attivista svedese Greta Thunberg, al fine di promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo al tema della crisi climatica.
In risposta ai deludenti risultati della conferenza COP25 delle Nazioni Unite, tenuta la scorsa settimana a Madrid, Sun ha scritto su Twitter:
In quanto giovane imprenditore, condivido la passione di @GretaThunberg nel voler cambiare il mondo. Le criptovalute contribuiranno immensamente alla riduzione della carbon footprint tramite l’implementazione di transazioni decentralizzate. Vorrei personalmente donare un milione di dollari all’iniziativa di @GretaThunberg.
Dalla Francia, invece, arriva la prima ICO approvata dal regolatore finanziario del Paese.
Con “ICO”, sigla di Initial coin offering, si intende un metodo di raccolta fondi che prevede il conferimento di token o altri asset digitali all’investitore.
L’hype sulle initial coin offering sembra essersi calmato negli Stati Uniti, ma in Francia la situazione sembra diversa. Il 17 dicembre, l’Autorité des Marchés Financiers (AMF), l’autorità di regolamentazione finanziaria francese, ha dato il via libera alla prima domanda di ICO del Paese.
La proposta arriva da French-ICO, una società che ha sviluppato una piattaforma per il finanziamento di progetti tramite criptovalute. L’azienda è la prima ad essere stata inserita nella white list, come rivela un avviso sul sito web dell’AMF.
Secondo quanto riportato a luglio da Reuters, l’AMF era in trattativa con tre o quattro candidati per alcune ICO, e presto potrebbero arrivarne delle altre.
Anche se French-ICO è la prima azienda a ricevere l’approvazione, il supporto del regolatore rimarrà valido fino alla fine del periodo d’iscrizione, che terminerà il 1° giugno 2020. Il sito web dell’AMF spiega inoltre che, sebbene l’approvazione sia facoltativa (le ICO sono ancora considerate legali in Francia, anche senza approvazione), solo le offering pubbliche che hanno ricevuto l’approvazione dell’AMF possono essere commercializzate direttamente al pubblico francese.
L’AMF precisa inoltre di aver approvato unicamente l’ICO, e non l’emittente di token.