Aumenta il ritardo nei pagamenti da parte delle imprese verso i fornitori.
L’ultimo report CRIBS, aggiornato al 30 settembre, sottolinea come le dilazioni di pagamento con più di 30 giorni di ritardo sia cresciuto su quasi tutto il territorio nazionale, mostrando un sensibile incremento soprattutto in Valle d’Aosta e in Calabria.
Un incremento dei ritardati pagamenti che sforano il mese caratterizza anche la Sicilia, la Basilicata e il Veneto, in misura minore in Piemonte e Friuli-Venezia Giulia.
Non ci sono state invece sostanziali variazioni rispetto all’anno scorso in Lombardia, Toscana, Lazio e Campania.
Come rovescio della medaglia, lo studio menziona anche alcune regioni virtuose che mostrano dati in controtendenza: Abruzzo, Molise e Liguria, infatti, si caratterizzano per un calo del numero di imprese che pagano in ritardo.
La zona più affidabile d’Italia, come spiega Marco Preti, Amministratore Delegato CRIBIS è complessivamente il Nord-Est con il 42,9% dei pagamenti regolari, mentre solo il 21,9% delle imprese meridionali sembra aver rispettato i termini stabiliti.
Per quel che concerne i settori produttivi, il commercio al dettaglio presenta la quota maggiore di imprese che assolve ai propri impegni con forti ritardi (17,6%), seguito dall’agricoltura caccia e pesca (11,6%) e da quelli minerario e dei servizi (10,1%)”.